Città di Vicenza

15/04/2011

Il sindaco di Vicenza congela le ordinanze dopo l’alt dalla Corte Costituzionale: "Altro che sicurezza e lotta al degrado, ci avevano dato solo delle armi giocattolo"

"Prima pensavamo fossero armi spuntate, ora sappiano che il Governo ci aveva dato addirittura armi giocattolo per combattere il degrado delle nostre città". E’ con amarezza e sdegno che il sindaco di Vicenza Achille Variati stamani, sentito il Prefetto, ha formalizzato l’atto di disapplicazione delle ordinanze che aveva emanato in forza del decreto Maroni. "Le ho dovute di fatto congelare dopo la sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale il provvedimento del Governo su cui si reggevano. Dopo quella sentenza, infatti, non sono più applicabili ed era doveroso fare chiarezza nei confronti dei cittadini e dei tutori della legge".

Il sindaco si riferisce all’ordinanza antiprostituzione, a quella contro il bivacco abusivo con camper e furgoni, al divieto di mendicità molesta e ad alcuni aspetti del recente provvedimento sui locali. Saltano le ordinanze e saltano le pesanti sanzioni previste. A proposito dei pubblici esercizi, non sono più applicabili gli articoli 7, 8 e 9 che riguardano la possibilità di limitare gli orari dei locali fracassoni, le limitazioni degli intrattenimenti musicali e gli orari dei pubblici spettacoli nei bar.

"Sulla sicurezza pubblica – prosegue il sindaco – il Governo ha progressivamente tagliato i fondi ai Comuni, alle Regioni, alle forze dell’ordine, alle Procure. Ai sindaci aveva dato l’arma dell’ordinanza che subito avevamo definito spuntata, perché priva di fondi e di grande efficacia. Oggi abbiamo capito che quell’arma è addirittura giocattolo, cioè totalmente inutilizzabile. Non per colpa della Corte Costituzionale, che dice cosa è legittimo e cosa non lo è. Colpevole è il Governo. A Roma c’è solo una cosa che adesso devono fare: serve una legge del Parlamento."

Quanto alle azioni del Comune, dopo aver sentito l’Anci, il sindaco intende verificare con la Prefettura la possibilità di recuperare le regole perdute attraverso ordinanze contingibili e urgenti e, nel frattempo, revisionare il regolamento di polizia urbana con l’inserimento di norme stabili. Rapidi i tempi: "Per quanto ci riguarda vogliamo muoverci nella certezza del diritto – ha preannunciato Variati – ma spero sia questione di giorni anche se, lo ribadisco, soltanto una legge potrà risolvere in via definitiva questi problemi".

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