Città di Vicenza

15/04/2011

A Dire Poesia Ida Vallerugo, l'artista che ha rinnovato al poesia in friulano

"Forse meglio dei suoi compagni di strada, […] Ida Vallerugo […] ha dato un volto nuovo alla poesia in friulano, un sound che non è più quello intimistico o crepuscolare degli epigoni di Pasolini e nemmeno quello astrattamente protestatario del neo-realismo, bensì il sound della realtà presente, così duro e amaro da spingerci a trovare le nostre radici non nella storia dei nostri padri e delle nostre madri, ma in quella dei nonni, nella vita di quegli avi che, essendoci ormai tanto lontani, non possono più farci male".
Nel libro di Amedeo Giacomini Appunti per una storia non conformista della letteratura friulana, dalle origini ai nostri giorni, c’è uno dei ritratti più belli e incisivi della poetessa friulana Ida Vallerugo, una delle "penne" più interessanti del panorama contemporaneo nazionale, molto apprezzata da critica e addetti ai lavori.
Ida Vallerugo martedì 19 aprile (ore 18.00) sarà ospite per una lettura dalle proprie opere all’Odeo del Teatro Olimpico di Vicenza all’interno della rassegna Dire poesia, il mosaico di incontri con i grandi nomi della poesia contemporanea promosso dal Comune di Vicenza - Assessorato alla Cultura e da Intesa Sanpaolo, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e con l’Officina arte contemporanea di Vicenza, per la cura di Stefano Strazzabosco.
La rassegna, dopo la presenza di alcuni ospiti stranieri, "torna" dunque in Italia per aprire una finestra sul nuovo modo di fare poesia in friulano di cui Ida Vallerugo è una delle maggiori rappresentanti. Nata nel 1946 a Meduno (Pordenone), la poetessa ha contribuito, con le sue opere che scavano nella verità delle coscienze, a rinnovare la lingua poetica locale, facendola finalmente diventare la lingua di un popolo. A dimostrare l’attaccamento alle proprie radici da parte della Vallerugo non ci sono solo le sue numerose opere, ma anche la pubblicazione seguita in prima persona di lavori di poeti minori friulani, con l’intento di far conoscere il fermento poetico che negli ultimi anni anima la regione.
L’ingresso alla serata di martedì 19 aprile è libero. 

 

 

Dal 21 marzo al 27 maggio 2011, Dire poesia rilancia l’invito ad ascoltare la parola poetica letta dai poeti: nelle sue varie forme, nelle diverse lingue, negli stili propri di ciascuna voce. I versi degli ospiti di Dire poesia sono famosi nel mondo, anche se in Italia devono ancora trovare il riconoscimento che meritano: per questo, anche la nuova edizione è stata pensata nel segno del dialogo tra le arti e della pluralità delle voci e delle esperienze poetiche, in continuità con la linea tracciata negli anni da una idea originale dell’assessore alla Cultura di Vicenza Francesca Lazzari e dell’indimenticata responsabile dei Beni Culturali di Intesa Sanpaolo Fatima Terzo. L’itinerario di quest’anno, in particolare, si svolge nel segno del rapporto lingua madre/lingua acquisita.

Ad impreziosire la rassegna ci saranno le stampe di Giovanni Turria dell’Officina arte contemporanea: dai torchi a caratteri mobili dell’Officina usciranno dei piccoli biglietti contenenti frammenti di poesie degli autori in programma, che saranno distribuiti in alcuni caffè del centro, e le plaquettes con un componimento inedito dei poeti ospiti, che saranno donate al pubblico che parteciperà alle letture.

Ida Vallerugo
La poetessa Ida Vallerugo è nata nel 1946 a Meduno (Pordenone). Dai 10 ai 23 anni si trasferisce a Poffabro, frazione di Frisanco, nel pordenonese, dove comincia a scrivere versi. Frequenta le scuole elementari a Meduno e consegue il diploma di maestra presso un collegio di Udine. Non ancora ventenne vince il suo primo concorso per l’insegnamento alle scuole elementari, ottenendo la cattedra prima per due anni a San Daniele del Friuli (Udine), in seguito per alcuni mesi a Rive d’Arcano (Udine), poi a Poffabro; infine a Meduno, dove torna ad abitare nella casa dei genitori nel 1970. Le sue prime raccolte di poesie sono in italiano: La porta dipinta (Pan, Milano 1968) e Interrogatorio (1972), pubblicata dal "Collettivo R" di Firenze, un gruppo di intellettuali controcorrente costituito nel 1968 che aveva fondato una collana di quaderni di poesia e una rivista della quale Ida era redattrice. Maa Onda. Poesie (presentazione di Andreina Ciceri, Circolo Culturale Menocchio, Montereale Valcellina, Pordenone) è la sua prima opera in lingua friulana, pubblicata nel 1997, ma che raccoglie poesie che risalgono anche ai precedenti vent’anni. "Per te i torni a scrivi in mai…": nel maggio 1979 la nonna Regina Cilia, Maa Onda, muore e il dolore per la perdita origina desiderio di immedesimazione totale, anche nella lingua. Figurae (presentazione di Francesca Cadel, Circolo Culturale di Meduno, Pordenone, 2001) è la sesta pubblicazione della collana di poesia "La barca di Babele", fondata nel 1999 a Meduno da un gruppo di poeti friulani, tra i quali la Vallerugo, con l'intento e l'esigenza di far conoscere le tante voci della loro regione. Ancora nei "Quaderni del Menocchio", nel 2009, esce Sul punt di Sydney il vint. Nel frattempo, Franco Loi l’ha inclusa nell’antologia Nuovi poeti italiani (Einaudi, Torino 2004). La sua ultima raccolta di versi è Mistral (a cura di Anna De Simone, prefazione di Franco Loi, Il Ponte del Sale, Rovigo 2010).

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