Città di Vicenza

01/04/2011

“Tranche de ville”, come ripensare il modo di comprendere, analizzare e agire sulla città

Un nuovo approccio metodologico per sviluppare nuovi strumenti progettuali è quello proposto da “Tranche de ville”, una ricerca sviluppata dal Laboratorio Architecture Anthropologie della Scuola Nazionale Superiore di Architettura di Parigi-La Villette.
Venerdì 8 aprile alle 18 al LAMeC (Basilica Palladiana) l’architetto e antropologa Alessia de Biase, responsabile del progetto scientifico “Tranche de ville”, presenterà l’ultimo caso affrontato: l’analisi del centro storico di Bordeaux. Con lei l’assessore alla progettazione e innovazione del territorio e alla cultura Francesca Lazzari, promotrice dell’evento ad ingresso libero.
“Tranche de ville” è un metodo interdisciplinare che nasce e si sviluppa dalla necessità di indagare concetti e parole ormai svuotati dal loro significato. E’ un approccio che, partendo dai racconti degli abitanti e trovando il modo di rappresentarli, cerca di costruire nuove categorie concettuali per descrivere la città d’oggi. Nato nel 1981, ha come missione l’individuazione di nuovi campi di esplorazione metodologica rigorosamente interdisciplinari spaziando dall'antropologia alla geografia passando per l'urbanistica, la filosofia e l'architettura, per arrivare a comprendere meglio la complessità della società contemporanea in relazione ai suoi oggetti, all’architettura, al paesaggio, alle sua città.
Negli ultimi cinque anni sono stati studiati i casi di Bagnolet - Bois de Boulogne, Canal Saint-Martin, Salvador de Bahia, Bosque de Chapultepec, Colonia Dotores, Mexico City, Shangaï - New-York, Paris e Bordeaux.
“Si tratta di un momento di confronto con le migliori pratiche europee e con gli approcci più innovativi – spiega l’assessore alla progettazione e innovazione del territorio Francesca Lazzari - per riorganizzare le periferie della città nel segno di una migliore qualità della vita e dell’ascolto dei cittadini. Anche per noi quindi, che in questo momento ci troviamo in una fase di definizione dell’assetto di Vicenza attraverso il Pat, sembra interessante poter vedere come altri hanno lavorato, per imparare e per verificare se è possibile esportare nel nostro territorio queste metodologie.”

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