Città di Vicenza

30/03/2011

Basilica Palladiana, consiglio di amministrazione e consiglio generale della Fondazione Cariverona visitano il cantiere

Variati: “Siate orgogliosi di questo investimento, diventerà il cuore pulsante della città”

Basilica Palladiana: questa mattina Il sindaco Achille Variati, gli assessori alla progettazione e innovazione del territorio ed alla cultura Francesca Lazzari e ai lavori pubblici Ennio Tosetto e il direttore dei lavori Eugenio Vassallo hanno accompagnano il consiglio di amministrazione e il consiglio generale della Fondazione Cariverona, guidati dal vicepresidente Silvano Spiller, in una visita al grande cantiere che si concluderà nell’estate 2012. I lavori sono stati infatti interamente finanziati dalla Fondazione Cariverona per 17 milioni e 358 mila euro, a cui va aggiunto il contributo approvato a fine anno di oltre 3 milioni e 700 mila euro destinato alla sistemazione dell’area degli Zavatteri.

“Alla fine di questa visita – ha detto il sindaco accogliendo nel salone i rappresentanti della Fondazione – sentirete l’orgoglio di aver investito in questo monumento patrimonio dell’Unesco, consentendo alla città di realizzare il più importante e pregevole restauro della Basilica dopo l’intervento di Andrea Palladio. Ringrazio la Fondazione Cariverona a nome di tutti i vicentini, anche di quelli delle generazioni che verranno e che hanno il diritto di godere di questo monumento integro. In parallelo allo sforzo che si sta compiendo per il restauro l’amministrazione si sta impegnando per far vivere la Basilica in modo totalmente nuovo. Per troppi anni i vicentini e i turisti l’hanno guardata solo “da fuori”. Ora vogliamo che diventi il cuore pulsante della città, il fulcro di iniziative, mostre, attività complesse”.

I rappresentanti di Cariverona hanno quindi seguito l’architetto Vassallo alla scoperta del complesso cantiere.

Completato la scorsa primavera l’intervento sulla copertura, il raggruppamento di imprese temporaneo guidato dalla Sacaim di Venezia negli ultimi mesi ha concentrato l’attività negli ambienti interni e nell’area della corte dei Bissari.

Al primo piano del monumento, nel loggiato e nel salone, i lavori di restauro si sono conclusi e sono stati installati l’impianto elettrico e di illuminazione.

La loggia è stata completamente ripulita e consolidata e l’impianto di illuminazione è stato collocato alla base dell’arco delle serliane; il pavimento in pietra nella primavera del 2010 è stato sollevato pulito ed integrato dopo aver disposto i necessari condotti impiantistici. Allo stesso modo le due scalinate di accesso da piazzetta Palladio sono state ultimate, ma rimarranno coperte dall’impalcatura fino alla conclusione di tutti i lavori.

Il salone principale oramai si presenta nel suo aspetto definitivo. Dopo la pulitura del paramento lapideo, che è stato anche consolidato e protetto, è stato realizzato il pavimento in terrazzo veneziano sulla base dei resti di quello originario ritrovato nel corso della rimozione della pavimentazione realizzata nel dopoguerra. Dopo il trattamento finale ad olio si potrà apprezzare la luminosità del colore.

Inoltre, sono già state installate tutte le predisposizioni impiantistiche per gli allestimenti delle esposizioni e delle altre attività che saranno organizzate all’interno del salone.

Al di sotto del pavimento corrono anche gli impianti di riscaldamento e di raffrescamento che consentiranno, quindi, di mantenere una temperatura costante fino a 3-4 metri d’altezza.

L’illuminazione, costituita da canne telescopiche che svolgono anche la funzione degli originari “pendini”, è in funzione: ora si possono, infatti, già apprezzare le canne telescopiche che si alzano e si abbassano a comando. Altre luci saranno collocate a breve nelle finestre più alte, dove sarà predisposto anche un sistema di sicurezza costituito da telecamere e rilevatori.

I serramenti delle grandi finestre della sala sono stati ricollocati dopo il restauro mentre le porte, anche queste risistemate, verranno posizionate quando tutti i lavori del complesso saranno conclusi. Gli accessi sui fronti principali sono dotati di pedana per consentire l’ingresso ai visitatori diversamente abili.

La scalinata in pietra di accesso alla torre dei Bissari, sconnessa e deteriorata, è stata regolarizzata e sarà completata con la ricollocazione degli scalini e dai parapetti in pietra ripuliti.

Dalla loggia è possibile accedere anche ai piani superiori della Domus comestabilis che attende le ultime finiture (sono stati mantenuti i soffitti a travi in legno e pavimento) e la ricollocazione delle finestre restaurate a cui sono stati sostituiti i vetri per questioni di sicurezza. Quest’ala ospiterà locali di servizio e uffici.

Dalla scala a chiocciola, progettata e realizzata negli anni ’70 del Novecento dall’architetto Franco Albini, si può accedere al piano superiore della Domus. In questo livello è stato recuperato anche un salone da cui si raggiunge la grande terrazza che circonda la Basilica: qui il pavimento è stato ricollocato, le statue sulla balaustra sono state ripulite ed in alcuni casi messe in sicurezza; da qui, inoltre, si possono ispezionare gli impianti collocati nel soffitto del salone.

Al piano terra si sta avviando alla conclusione il lavoro di pulitura degli apparati lapidei e murari dei negozi. Il sistema di illuminazione esterna è funzionate. Tutte le lampade sono state infatti collocate sulle serliane e allacciate. Gli innumerevoli cavi a vista sono stati sostituiti da un unico cavo: quest’ultimo, ora allacciato all’impianto di cantiere, sarà tolto quando la corte dei Bissari sarà conclusa e quindi sarà possibile il collegamento con la centrale tecnologica.

In prossimità della conclusione dei lavori alla corte dei Bissari si provvederà anche a portare alla soglia esterna di ciascun negozio gli impianti riordinati, uniformati e adeguati alle norme di sicurezza.

Il lavoro più impegnativo è attualmente in corso nel salone degli Zavatteri, al piano terra della Domus e nella corte dei Bissari, spazi che saranno adibiti ai servizi per l’accoglienza, la biglietteria, il bookshop, la caffetteria e accesso principale alla Basilica.

In quest’area si sta ripristinando il passaggio che collega piazza dei Signori con piazza delle Erbe e la corte dei Bissari e che valorizzerà e farà apprezzare anche la parte posteriore del monumento.

Nel salone degli Zavatteri funzionari e tecnici della soprintendenza ai beni archeologici di Padova hanno effettuato continue visite e verifiche nel corso degli scavi conseguenti alla rimozione del pavimento. Ora si sta gettando il sistema di fondazione e si iniziano a mettere i pilastri del sistema modulare costituito da una struttura leggera in acciaio a due livelli che lascia leggere l’architettura originale e servirà a sostenere un soppalco adibito a sala riunioni, secondo il progetto approvato dalla soprintendenza ai beni architettonici di Verona.

Accanto al salone degli Zavatteri, oltre il corridoio di collegamento, l’attività continua al piano terra della Domus dove si sta effettuando la pulizia della muratura e l’inserimento dell’impiantistica. Saranno installati anche una scala e un ascensore, nuovo accesso al primo piano e quindi al salone principale della Basilica.

Nella corte dei Bissari, dopo la demolizione delle strutture degli anni ‘40-’50, sono stati realizzati il “palancolato” di contenimento e la struttura perimetrale in cemento armato ed è stato effettuato lo scavo di sbancamento con l’assistenza archeologica della soprintendenza di Padova. Sono iniziate quindi le operazioni per realizzare la centrale tecnologica che accoglierà le centrali impiantistiche, che serviranno tutto il complesso della Basilica, sulle quali poi verrà stesa la pavimentazione. Sarà inoltre creato una vano da cui saranno visibili i reperti archeologici di origine romana rintracciati durante le operazioni di scavo.

Nella corte dei Bissari è stata gettata la platea di fondazione e si può ora iniziare con l’elevazione del fabbricato che impegnerà i prossimi 3 mesi. 

I lavori in corso nel salone degli Zavatteri, nella Domus, nella corte dei Bissari, nei negozi al piano terra si concluderanno nella primavera del 2012: si tratta infatti di interventi tutti legati tra loro e che procedono in concomitanza anche se eseguiti da differenti maestranze. Si procederà da ultimo al collaudo, che durerà dai 30 ai 60 giorni, e allo smontaggio del cantiere.

 

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