Città di Vicenza

22/03/2011

Nuovo polo urbano a ovest, Variati rilancia ampliando il project financing dalla stazione fino al nuovo teatro. Gara europea entro l’autunno

Da terra di nessuno a nuovo polo urbano che si integra con il centro storico, fornendo a Vicenza simboli e spazi per diventare una città europea: il project financing per i nuovi centro civico e centro culturale, volàno della spina ovest della Vicenza di domani, passa da 51 a 85 milioni e 900 mila euro, mettendo in gioco anche le aree del pp7 dove realizzare un parcheggio interrato, un parco, attività commerciali e direzionali, residenze. L’annuncio è del sindaco Achille Variati che con l’assessore all’innovazione e progettazione del territorio Francesca Lazzari ha presentato il contenuto del nuovo studio di fattibilità sul quale raccogliere il via libera del consiglio comunale. “Confermo tutta la prima parte dell’intervento – ha spiegato il sindaco – dal centro civico per le nuove sedi di Comune ed Aim a quello culturale, ma abbiamo voluto dare un’accelerata all’operazione urbanisticamente molto ambiziosa che potrà davvero trasformare Vicenza in una città europea.  Mi sono infatti convinto che per raggiungere questo obiettivo fosse insufficiente limitarsi alla sola area dell’ex Domenichelli. Di qui la decisione di coinvolgere nel project financing anche i terreni del pp7, dove creare un parcheggio interratto da quasi 800 posti, un nuovo parco, due volumi da 20 mila metri quadri e 60 mila metri cubi per la residenza. Altezze, prospettive, segno architettonico di qualità e recupero del verde dovranno costituire la cifra di tutto l’intervento”.

“La realizzazione del nuovo parcheggio in quell’area – ha proseguito il sindaco – consentirà tra l’altro di liberare il parcheggio davanti al teatro dove l’amministrazione ha interesse a far attivare una richiesta interessante della Banca Popolare per svilupparvi la propria direzione, consegnando alla città un nuovo palazzo direzionale di grande profilo architettonico. Al posto del parcheggio del comunale, inoltre, potrebbero trovare posto anche un albergo di prestigio e una piazza. L’operazione farebbe emergere un teatro oggi “imbuxà”, per dirla alla vicentina, e ancora percepito come struttura fuori dal centro storico: noi vogliamo procedere nella direzione opposta, allargando il centro e inglobandogli il teatro, magari attraverso l’interramento di un tratto di viale Mazzini”.

“In definitiva – ha concluso Variati -  il volàno del project serve a creare una città viva, competitiva, capace di attirare e far crescere creatività e pensiero. Per tutto questo servono simboli e spazi per far diventare Vicenza una città europea e non una città con un centro-museo circondato dalla periferia”.

“La strada del project financing – ha aggiunto l’assessore Francesca Lazzari – è l’unica possibile: il pubblico oggi non ha risorse, deve pertanto attivare un’urbanistica negoziata con i privati in modo intelligente ed autorevole, mantenendo saldamente per sé la visione complessiva degli spazi, per rispondere alle esigenze anche future dei cittadini contemporanei. L’ampliamento del project presentato oggi costituisce una sfida per dare continuità al territorio della spina ovest che fa da cerniera tra centro storico e periferia, coinvolgendo attori pubblici e privati, non necessariamente legati agli accordi di programma”.

Quanto ai numeri dell’operazione, saranno circa 600 i dipendenti comunali da trasferire nel nuovo municipio al quale resterà affiancato solo Palazzo Trissino, cioè la sede istituzionale dell’amministrazione. Ai dipendenti comunali si aggiungeranno i 230 dipendenti di Aim. Ci saranno 150 posti per le auto a servizio del Comune. Saranno 16.600 i metri quadrati del centro civico che si integreranno con i 3000 metri quadrati destinati al centro culturale. Ci sarà spazio per negozi a servizio delle due funzioni: cartoleria, tabaccheria, copisteria, parafarmacia, internet point, ufficio postale, sportello bancomat, libreria, bar, ristoranti, birreria. La struttura potrà essere alta fino a 45 metri.

La nuova versione dello studio di fattibilità prevede inoltre un parcheggio con tre piani interrati per 740 posti che sarà destinato anche a parcheggi pertinenziali per liberare le strade dalle auto in sosta, come chiesto dai residenti. Una struttura commerciale di 500 metri quadrati servirà anche da presidio della struttura .

Il parco sull’ex pp7, che i residenti chiedono da anni, avrà una superficie di 10 mila metri quadrati con una struttura commerciale di 200 metri quadrati. Sempre nell’ex pp7 per i privati ci sarà la possibilità di edificare residenza per 20 mila metri quadrati e 60 mila metri cubi. Tutto il progetto sarà accompagnato da un sistema di riqualificazione di piazze, strade, collegamenti e dalla ricucitura del nodo viario di corso San Felice.

In sintesi, il privato che diventerà partner del Comune nell’ambiziosa operazione godrà di spazi commerciali, direzionali, espositivi nel centro civico e nel centro culturale, della sicurezza di un cliente importante come Aim, della gestione del grande parcheggio a rotazione, di 60 mila metri cubi di residenziale. In più potrà contare sulla concessione per 30 anni del commerciale ricavabile nel centralissimo Palazzo degli Uffici, a ridosso della Basilica, che in questi termini risulterebbe appetibile anche senza la necessità di essere venduto dal Comune.

In cambio, per la collettività, ci sarà il nuovo centro civico chiavi in mano, arredi compresi, la sistemazione del nuovo verde, i percorsi pedonali, le piazze, i parcheggi, il collegamento ciclopedanale tra il pp7 e l’ex Domenichelli, ma soprattutto un’operazione che creerà una nuova parte di città.

Gli edifici comunali storici, che si svuoteranno perché il personale si trasferirà nel nuovo centro civico, libereranno inoltre risorse: soltanto le spese per le manutenzioni e per i consumi oggi arrivano a mezzo milione di euro, soldi che potranno essere impiegati per offrire nuovi servizi ai cittadini. Lo svuotamento dei palazzi comunali implicherà un nuovo pensiero anche sul centro storico, dove riportare residenza, commerciale di qualità, turismo, nuove attività culturali, oltre a dare al Comune grande disponibilità patrimoniale per il futuro.

Lo studio di fattibilità è stato elaborato dagli uffici comunali guidati dai dirigenti Antonio Bortoli, per la parte urbanistica, Mauro Bellesia, per quella finanziaria, e Maurizio Tirapelle, per gli aspetti legali, ai quali l’amministrazione ha dato fiducia convinta della necessità di far crescere professionalità interne all’ente.

Ottenuto l’ok del consiglio comunale alla nuova versione del project, si andrà al bando europeo che il sindaco intende pubblicare entro l’autunno: “Dirà il tempo – ha concluso Variati - se sarà stata lungimirante la scelta di non fare un concorso di idee, che in Italia funziona solo quando ci sono quattrini pubblici certi, ma di lanciare un project financing di cui l’amministrazione terrà saldamente la governance. Costruiremo e presenteremo quanto prima un master plan che illustrerà esattamente il nostro obiettivo finale. Ai privati interessati chiederemo di proporre progetti in cui armonia, qualità architettonica, sostenibilità, innovazione costituiranno elementi essenziali per la scelta del nostro partner. Per arrivare al bando europeo dovremo aver prima chiuso gli accordi di programma con i privati ed aver approvato il piano degli interventi. Sono molto determinato ed auspico la collaborazione degli altri enti, ma dico fin d’ora che se i tempi slitteranno oltre l’autunno non andrò avanti,  perché con solo un anno e mezzo di governo la mia amministrazione non avrebbe più il tempo di assumersi la piena responsabilità di tutta l’operazione”.

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