Città di Vicenza

03/03/2011

“L’Italia fra le nazioni, dalle divisioni all’Europa”, lezione pubblica dello storico Sergio Romano per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia

Unità d’Italia come grande e irreparabile incompiuta, o come prospettiva da cui guardare allo sviluppo del terzo millennio? E’ solo uno dei fondamentali quesiti attorno a cui ruota “L’Italia fra le nazioni, dalle divisioni all’Europa”, la lezione pubblica che lo storico e ambasciatore Sergio Romano terrà al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza la mattina di sabato 5 marzo, con inizio alle 11.
Si tratta dell’evento inaugurale di un mese di marzo che si annuncia ricco di importanti iniziative per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, secondo il calendario approntato da Comune di Vicenza e comitato Vicenza Italia 150. Prima delle mostre, dei concerti e delle feste popolari che animeranno il centro cittadino fino alla fine di marzo, è il momento di questa riflessione con cui un autorevole testimone, per di più vicentino, come Sergio Romano, ripercorre le tappe dell’Unità nazionale. Un’analisi da cui, anche attraverso il confronto finale con il pubblico presente al Comunale, emergeranno quali ripercussioni questi eventi ancora innescano su un’attualità segnata da temi caldissimi come il federalismo, sul fronte della politica interna, e la crisi libica, su quello della politica estera.

Note biografiche
Nato a Vicenza nel 1929, Sergio Romano cresce tra Milano e Genova in una famiglia della borghesia imprenditoriale. Terminato il liceo Beccaria di Milano, intraprende l'attività di giornalista praticante e si laurea in legge, dopodiché intraprende una lunga serie di viaggi che lo porterà ad abbracciare la carriera diplomatica. Quest’ultima si conclude nel 1989, dopo gli incarichi svolti come direttore generale delle relazioni culturali, ambasciatore alla Nato e successivamente a Mosca, allora capitale dell’Urss. Di questa sua lunga esperienza è possibile farsi un'idea attraverso le Memorie di un conservatore (2002), ritratto conciso della classe burocratica e diplomatica italiana (e non solo) nell'epoca della guerra fredda. Divenuto commentatore per alcune testate e case editrici italiane (fra cui Limes e Il Mulino), ha praticato l’insegnamento universitario ad Harvard, negli Stati Uniti, e inoltre a Pavia, Sassari, Milano (Università Bocconi). Attualmente cura quotidianamente una prestigiosa rubrica delle lettere sul Corriere della Sera. Fra i titoli di una bibliografia imponente, vale la pena ricordare per i loro riflessi di attualità, nell’imminenza dell’appuntamento vicentino: “Storia d’Italia, dal Risorgimento ai giorni nostri” (Mondadori), “I luoghi della Storia (Rizzoli), “Europa, storia di un'idea. Dall'impero all'unione” (Longanesi), La quarta sponda: La guerra di Libia, 1911-1912 (Longanesi), “Indro Montanelli. I conti con me stesso. Diari 1957-1978” (Rizzoli), “Storia di Francia, dalla comune a Sarkozy” (Longanesi).

 

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