Città di Vicenza

01/03/2011

Pari opportunità: no alla pubblicità lesiva delle donne e più componenti femminili negli organismi direttivi. Entra nel vivo l’attività della commissione comunale

No all’affissione di pubblicità lesiva della dignità delle donne, maggiore presenza femminile negli organismi direttivi di enti ed istituzioni cittadine, ottenere contributi a tutti i livelli per la realizzazione di progetti che promuovano l’uguaglianza tra tutti i cittadini. Istituita dal sindaco Achille Variati lo scorso 7 settembre, la commissione comunale per le pari opportunità, sotto la presidenza della consigliera comunale delegata Cristina Balbi, è già entrata nel vivo delle sue attività e ha già prodotto le prime iniziative concrete per rimuovere gli ostacoli che favoriscono la discriminazione nei confronti delle donne, per promuovere la cultura delle pari opportunità per tutti e per facilitare la partecipazione delle donne alla vita sociale, culturale ed economica, politica ed amministrativa della comunità.

Ha illustrato le novità questa mattina a palazzo Trissino la stessa Balbi assieme ad altre componenti della commissione: Lorella Baccarin, Francesca Nisticò e Cinzia Bottene (consigliere comunali), Loredana Zanella (associazione femminile Acisjf), Giuseppina Grimaldi (organizzazione datoriale Apindustria), Denise Mingardi (Uil), Tatiana Dal Santo (Confcommercio).

La commissione sottoporrà innanzitutto al Consiglio comunale una delibera firmata dalle consigliere Cristina Balbi, Isabella Sala, Lorella Baccarin, Francesca Nisticò, Cinzia Bottene e Patrizia Barbieri per l’adesione all’iniziativa promossa dal coordinamento nazionale dell’Unione donne in Italia (Udi) che prevede una moratoria della pubblicità lesiva della dignità di genere. Non solo: la proposta di delibera contiene anche la richiesta agli organi di governo nazionale e regionale di dare attuazione alla risoluzione del Parlamento europeo sull’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini. “Spesso basta guardare a come viene reclamizzato lo stesso prodotto in Italia e nel resto d’Europa per comprendere come i messaggi e le immagini della pubblicità consolidino qui da noi lo stereotipo della donna in ruolo subalterno rispetto all’uomo”, ha evidenziato Balbi. In sostanza la delibera prevede l’istituzione di una commissione tecnica di monitoraggio, valutazione e sorveglianza, che dovrà definire i criteri di valutazione utili ad individuare i messaggi pubblicitari e le immagini commerciali che presentano stereotipi di genere o che incitano al sessismo e alla violenza, in modo da negare l’affissione sugli impianti di proprietà comunale. Il documento prevede inoltre di invitare i titolari privati degli impianti ad aderire alla moratoria, rifiutando la pubblicità ritenuta lesiva della dignità della donna.

La presidente della commissione Balbi ha inoltre già inviato una lettera al sindaco Variati con la richiesta di “riservare una particolare attenzione nell’individuazione e nella nomina dei componenti degli organismi direttivi di enti ed istituzioni della nostra città, in modo che le presenze femminili siano proporzionate a quelle maschili”. La missiva si rifà peraltro ad una Raccomandazione del 2003 del Consiglio d’Europa in cui si sottolinea come, tra le nuove domande delle democrazie contemporanee, vi sia l’aspettativa che il potere venga diviso in modo paritario tra uomini e donne negli organi di governo, nelle assemblee elettive ai vari livelli territoriali, nei partiti politici, nei sindacati e nelle organizzazioni datoriali. “La società è composta di uomini e di donne e le capacità e i talenti sono equamente distribuiti nel genere umano – ha sottolineato Balbi -, rinunciare alla metà di queste risorse riteniamo sia una perdita per la collettività”.

Infine, la commissione, che ha individuato quattro aree tematiche di lavoro in cui le componenti si concentreranno (scuola, lavoro, comunicazione e modifica dello statuto comunale), ha intenzione di lavorare sul territorio con attività e buone pratiche secondo una logica di sistema che veda il coinvolgimento di enti, istituzioni e associazioni. Per questo i progetti parteciperanno a bandi di livello locale, regionale, nazionale e a anche europeo, se possibile, per ottenere contributi e finanziamenti che facilitino la realizzazione degli obiettivi.

Fondamentale per l’intensa attività fin qui già prodotta è stata la partecipazione delle componenti della commissione al percorso formativo di 33 ore finanziato dalla Regione per sviluppare un linguaggio comune tra le diverse categorie coinvolte (organizzazione datoriali e sindacali, associazioni femminili e consigliere comunali). È risultata quindi facilitata la costruzione di un gruppo di lavoro basato sulla collaborazione e sul riconoscimento del valore e delle competenze individuali. I temi trattati hanno consentito di valorizzare le specificità individuali, di integrare le conoscenze possedute e consolidare competenze specifiche, trasformandole in capacità di definire progetti finalizzati ad azioni positive nei diversi ambiti, sulla base dei bisogni rilevati nel territorio.

 

 

 

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