Città di Vicenza

23/02/2011

Il Comune risponde con servizi innovativi ai tagli dello Stato sul sociale: in arrivo l’affido degli anziani e l’inserimento delle badanti nelle famiglie

"Di fronte ad uno Stato che continua a ridurre il suo impegno sul sociale, il Comune resiste, resiste, resiste. Cercando di far quadrare i conti del bilancio comunale, ma anche facendo un’azione di collegamento con quanti nel territorio hanno fondi da mettere a disposizione della comunità": questo l’impegno dell’assessore alla famiglia e alla pace Giovanni Giuliari che oggi ha ottenuto dalla giunta l’approvazione di tre progetti candidati ad ottenere i finanziamenti della Fondazione Cariverona.

Prima di presentare i tre progetti l’assessore ha snocciolato gli sconfortanti dati nazionali: "Il Fondo nazionale sulle politiche sociali nel 2008 era di 929 milioni di euro, nel 2011 diventa di 275 milioni di euro; il Fondo per le politiche per la famiglia nel 2008 era di 346 milioni di euro, nel 2011 scende a 52 milioni di euro; il Fondo per la non autosufficienza era di 300 milioni di euro, oggi va a 0; il Fondo sociale per l’affitto era di 205 milioni di euro, oggi è pari a 33 milioni di euro".

"A questi dati – ha proseguito Giuliari – rispondiamo con ancora maggiore impegno, con l’obiettivo di non smettere di dare servizi ai cittadini, anzi di migliorarli ed ampliarli.

Per questo la giunta comunale ha deciso di chiedere alla fondazione Cariverona un cofinanziamento pari a un milione e 950 mila euro per tre progetti, rispettivamente dedicati agli anziani, al problema casa e all’albergo cittadino, dei quali il Comune coprirà circa altrettanto.

Il primo progetto "Aaa: anziani, assistenza e accoglienza", ha un valore di 1 milione 741 mila euro di cui 986 chiesti in tre anni alla Cariverona: "Il suo obiettivo – ha spiegato Giuliari - mira a tenere il più possibile l’anziano nel proprio ambiente di vita attraverso tre azioni, secondo una gradualità di esigenze. La prima fase prevede la creazione di una rete di famiglie, associazioni, parrocchie, enti che collaboreranno con i servizi sociali per accompagnare gli anziani nella vita quotidiana, dalle bollette da pagare, alla spesa da fare. E’ una sorta di affido che non riguarda i bambini, ma gli anziani che sono autosufficienti, ma sono anche sempre più soli. Il progetto prevede un sostegno economico per chi svolgerà questo servizio innovativo". Una seconda azione è per le badanti: "Il Comune – ha annunciato l’assessore - intende gestire il loro reclutamento, la selezione, l’inserimento nelle famiglie, la sostituzione per ferie o malattie". Infine, il progetto prevede un’azione di potenziamento dell’assistenza domiciliare vera e propria, con la reperibilità degli operatori 24 ore su 24 o in caso di dimissione ospedaliera dell’anziano.

L’emergenza casa è l’oggetto del secondo progetto che si chiama "I luoghi dell’abitare" ed è stato stimato 592 mila euro, di cui 415 mila chiesti come contributo alla Fondazione Cariverona. In questo caso l’obiettivo è sostenere le famiglie nel loro contesto abitativo. "Molte famiglie – ha osservato Giuliari - sono in difficoltà anche perché non sanno gestire i risparmi o utilizzare correttamente le fonti energetiche. Alcune si adagiano pensando che comunque i servizi sociali le aiuteranno. Questo progetto prevede un percorso di formazione sul risparmio energetico e sull’economica domestica per le famiglie che vengono aiutate con contributi comunali. Non solo: molte persone sono senza lavoro, ma sanno fare qualcosa. Puntiamo quindi anche alla creazione di una banca del tempo, dove chi sa fare lavori di manutenzione viene chiamato per risolvere i piccoli problemi dell’abitare". Infine, pei i casi di sfratto vero e proprio, il Comune chiede un contributo alla Fondazione per la ristrutturazione di appartamenti dove inserire temporaneamente le famiglie in difficoltà, anche in coabitazione ed aiutate da operatori nel gestire la casa in vista di una nuova soluzione abitativa.

Il terzo progetto riguarda l’albergo cittadino, sostenuto anche negli anni passati dalla Cariverona. Ora il Comune chiederà un contributo per la gestione della struttura nell’ambito di una rete di asili notturni provinciali di cui è capofila la Caritas: in questo caso il progetto è di 917 mila euro di cui 547 chiesti alla Fondazione.

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