Città di Vicenza

21/01/2011

Unione tra i Comuni: nuovo direttivo e nuovi progetti. Variati e Gozzi: “Patto di stabilità e federalismo municipale i primi temi da affrontare a difesa degli interessi del nostro territorio"

Sottoporre il patto di stabilità ad un approfondimento sulla sua legittimità costituzionale. È il primo obiettivo che si pone l’Unione tra i Comuni della provincia di Vicenza e che questa mattina è stato annunciato a palazzo Trissino dal sindaco del capoluogo, Achille Variati (Pd), e dal sindaco di Arcugnano, Paolo Gozzi (Lega Nord), neoeletti presidente e vicepresidente dell’associazione nata nel 1948 e ora in fase di rilancio per affiancare in chiave locale l’attività dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani).

“Vogliamo rappresentare gli interessi specifici dei Comuni vicentini – ha spiegato Variati -, perché anche se di colori politici diversi, a differenza che nel ’48 quando su 120 Comuni solo Altavilla era “rosso”, mentre tutti gli altri erano scudocrociati, facciamo comunque parte di una realtà territoriale omogenea, con esigenze identiche riguardo soprattutto alla normativa entro la quale siamo chiamati ad operare per dare risposte ai cittadini. Il nostro modo di comporre i bilanci, ad esempio, è diverso da quello dei Comuni del sud. Non siamo quindi contro o alternativi all’Anci, di cui peraltro facciamo parte – ha precisato Variati -, ma vogliamo farci portavoce delle nostre peculiarità, che l’Anci, proprio per il suo carattere nazionale e regionale, non può ben rappresentare, tant’è che può invece soltanto prendere posizione su questioni che vedono tutti d’accordo, per mantenere certi equilibri politici”.

“Abbiamo bisogno di comprendere entro quali limiti del patto di stabilità possiamo muoverci – ha aggiunto Gozzi -, perché attualmente la normativa statale impone fortissime limitazioni anche agli enti sani e virtuosi, ostacolando quindi la capacità di dare risposte alle esigenze del territorio. Auspichiamo che attraverso l’Unione possiamo tutti insieme fare squadra ed esser più forti, così da esser visti magari un po’ meno polentoni e un po’ più organizzati e forti di come di solito dipingono noi veneti e vicentini”.

“L’Unione tra i Comuni, del resto – ha aggiunto Variati - è un’associazione che nacque con lungimiranza all’indomani della guerra, nel 1948, ben prima quindi delle Regioni e anche dell’Anci, tanto che fu proprio l’Unione, nel ‘73, a fondare, sotto la guida del presidente Ettore Trevisan, sindaco di Noventa Vicentina, l’Anci regionale, che fino allora era solo un sindacato nazionale dei Comuni”.

Variati ha quindi spiegato come i sindaci che attualmente compongono l’Unione (53, appartenenti a tutte le forze politiche, dal centrodestra al centrosinistra, passando per le liste civiche che non si riconoscono in alcuna forza politica) siamo arrivati all’attuale fase di rilancio dell’organismo: “A fine 2010 ci siamo incontrati due volte qui a palazzo Trissino, per capire se aveva ancora senso tenere in piedi l’associazione, dopo quattro anni di effettiva fase di stanca, nonostante l’indiscutibile sostegno che aveva garantito negli anni, in particolare ai Comuni più piccoli, soprattutto in campo giuridico-amministrativo. E la risposta è stata affermativa”.

“Per prima cosa vogliamo infatti sottoporre ad un approfondimento la costituzionalità o meno di alcune norme che sono state fatte in termini di patto di stabilità e di controllo della finanza comunale – ha spiegato Variati -, dato che l’articolo 114 della Costituzione sancisce che la Repubblica è costituita da Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, e che nessuno di questi organi costituzionali ha un potere gerarchico sugli altri. In secondo luogo, vogliamo organizzare un convegno al quale inviteremo dei tecnici, e non dei politici, affinché ci spieghino concretamente cosa esattamente bolle in pentola sul tema del federalismo municipale: perché se quest’anno in qualche modo proveremo a superare il 2011, certamente con ulteriori tagli non riusciremo a fare il bilancio per il 2012”. “Il programma dunque è forte, preciso e concreto – ha evidenziato il sindaco di Vicenza -: per questo ci auguriamo che quei Comuni del Vicentino che finora non hanno aderito all’Unione, possano ora ricredersi. Ad ogni modo, inviteremo a partecipare alle nostre iniziative tutti i sindaci, anche quelli non iscritti, perché il nostro unico obiettivo è difendere gli interessi di noi amministratori vicentini e dei nostri cittadini”.

Il vicepresidente dell’Unione, Gozzi, ha quindi illustrato gli altri impegni che si è prefissa l’Unione, tra cui la salvaguardia della gestione pubblica dell’acqua e dei rifiuti: “Sono tra i servizi principali dei Comuni – ha sottolineato -: non possono e non devono diventare privati, perché i privati hanno esigenze diverse rispetto ai Comuni, tra cui l’utile di bilancio”.

Altro tema quello della sanità: “I sindaci non hanno competenze dirette in questo campo – ha spiegato Variati -, se non attraverso le conferenze dei sindaci, che qui nel vicentino sono ben quattro. Allo stesso modo siamo suddivisi in più Aato dei rifiuti e in più consorzi di bonifica. L’unione allora può essere l’unico organismo in cui i Comuni possono parlarsi a 360 gradi e indipendentemente dai singoli territori”.


L’assemblea dei sindaci che compone l’Unione, ha eletto lo scorso 10 dicembre il nuovo consiglio direttivo, formato per statuto dal sindaco del capoluogo, membro di diritto di questo organismo, da 9 sindaci di Comuni con meno di 5.000 abitanti e da 9 sindaci di Comuni con più di 5.000 abitanti. Oltre al sindaco di Vicenza, sono entrati a far parte del nuovo consiglio direttivo i sindaci di Conco (Graziella Stefani), Lugo di Vicenza (Robertino Cappozzo), Montorso Vicentino (Diego Zaffari), Nanto (Luca Cavinato), Orgiano (Marco Zecchinato), Pianezze (Gaetano Rizzo), Rotzo (Matteo Dal Pozzo), Salcedo (Giovanni Antonio Gasparini), Valli del Pasubio (Armando Cunegato), Arcugnano (Paolo Gozzi), Bolzano Vicentino (Massimiliano Fattori), Cassola (Silvia Pasinato), Lonigo (Giuseppe Boschetto), Santorso (Pietro Menegozzo), Schio (Luigi Dalla Via), Torrebelvicino (Giorgio Calli), Torri di Quartesolo (Diego Marchioro) e Valdagno (Alberto Neri).

Il 18 gennaio il consiglio direttivo ha quindi eletto nuovo presidente dell’Unione dei Comuni Achille Variati, sindaco di Vicenza, e vicepresidente Paolo Gozzi, sindaco di Arcugnano.

Sono stati inoltre eletti i cinque componenti della giunta esecutiva, che sono i sindaci di Schio, Luigi Dalla Via, di Conco, Graziella Stefani, di Cassola, Silvia Pasinato, di Lugo di Vicenza, Robertino Cappozzo, e di Lonigo, Giuseppe Boschetto.

E’ stato inoltre riconfermato segretario dell’associazione l’avvocato Enrico Vettori, in carica fin dagli anni ‘60.

Gli obiettivi indicati nello statuto, sono “agevolare l’attuazione dei compiti istituzionali dei Comuni promuovendo azioni di tutela e di sviluppo delle autonomie locali, favorire la collaborazione fra gli aderenti per la realizzazione dei programmi amministrativi e l’attuazione di un’idonea politica di coordinamento, concorrere allo studio dei problemi amministrativi, anche in collaborazione con altri organismi che si occupano di enti locali, curare la formazione degli amministratori”.

Le adesioni del 2010: 53 quote versate (proporzionali al numero degli abitanti: es. Vicenza 4.875,35 euro, Arcugnano 687,13 euro); 10 comunicazioni di non adesione; 58 in attesa di comunicazioni.

 

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