Città di Vicenza

13/01/2011

Nuova edificazione in zona agricola (ex bid), criteri pronti per la commissione territorio, Variati: "Sì alle domande per esigenze familiari"

"Il nostro primo atto dopo l’approvazione del Pat da parte della Regione è rivolto alle esigenze delle famiglie. Si tratta di una scelta politico-amministrativa forte con la quale chiudiamo la vicenda del bando degli interessi diffusi. Una vicenda che nasce nel 2002, attraversa varie campagne elettorali, ma prima di noi è stata caratterizzata da tante promesse senza nulla di fatto". Questa la riflessione con la quale il sindaco Achille Variati annuncia che la giunta comunale presenterà nei prossimi giorni alla commissione territorio la preanalisi delle richieste puntali di variazione urbanistica che discendono dall’ex bid. Una preanalisi eseguita dagli uffici del settore urbanistica sulle 1387 domande presentate entro il 7 ottobre 2009 (data della prima presa d’atto da parte della giunta comunale degli elaborati al Pat, individuata per garantire equità a tutti i cittadini interessati) alla luce dei criteri fissati dal consiglio comunale e dal Pat stesso per consentire nuova edificazione in area agricola. "In quei criteri – commenta Variati – ricorre il concetto dell’esigenza abitativa di natura familiare. C’è un bisogno sociale forte che vogliamo agevolare e che riguarda la richiesta di riunire gruppi familiari, con figli che chiedono di venire ad abitare vicino ai genitori e viceversa. E’ un modello sociale positivo, in cui riacquista valore la solidarietà familiare. Da questo bisogno siamo stati guidati nella preanalisi che sottoporremo alla commissione territorio con l’obiettivo di inserire tutte le domande accoglibili nei piani degli interventi pronti per l’estate".

Saranno quindi accettate le richieste individuali compatibili con il Pat e non soggette a vincoli, ma saranno invece scartate le domande presentate da agenzie immobiliari il cui obiettivo, evidentemente, non risponde a un’esigenza familiare.

Non ci sarà inoltre un via libera all’edificazione sull’intero lotto, ma ad un volume medio di 600 metri cubi, pari a circa due appartamenti da 120 metri quadrati o a 3 appartamenti da 80 metri quadrati. Complessivamente, la superficie interessata dagli interventi sarà di circa 160 mila metri quadrati sui quasi 300 mila metri quadrati di SAU, la superficie agricola utilizzabile individuata dal Pat .

Chi costruirà avrà inoltre dei precisi vincoli rispetto alla vendita dell’immobile: "Se la terra è dei singoli cittadini, – spiega Variati – la superficie agricola utilizzabile è un bene collettivo. Il rapporto tra cittadini e Comune pertanto deve essere onesto e trasparente. Da chi chiede nuova edificabilità per esigenze familiari non mi aspetto la vendita immediata dell’appartamento. Pertanto abbiamo previsto un vincolo di natura convenzionale: si potrà vendere solo in edilizia convenzionata e i controlli in proposito saranno severissimi".

"La preanalisi delle domande – completa l’assessore alla progettazione e innovazione del territorio Francesca Lazzari – è stato un lavoro lungo e dettagliato. Dopo la condivisione dei criteri con la commissione territorio, a febbraio passeremo all’analisi definitiva lotto per lotto, comunicando con lettera scritta ad ogni interessato la decisione dell’amministrazione e la data dell’appuntamento per la definizione della pratica. Le domande ammesse rientreranno nei piani degli interventi che daranno 5 anni di tempo per la realizzazione delle opere".

Delle 1387 richieste presentate, 1360 sono state analizzate perché effettivamente relative a variazione urbanistica. Di queste, 127 hanno ottenuto già risposta con i piani frazione o la variante RSA4; 13 riguardano aree oggetto di preintese attraverso le quali saranno soddisfatte anche le esigenze del privato. Delle restanti domande, in sede di preanalisi 895 sono risultate compatibili con i criteri delineati, ma da questo gruppo si dovranno escludere le richieste delle agenzie immobiliari o di soggetti diversi da singoli cittadini. 325 sono state infine classificate incompatibili perché ricadono in zone di inedificabilità assoluta per vincoli come quelli delle zone di esondazione (opportunamente aggiornate alla luce dell’alluvione di novembre), sono in contrasto con la normativa regionale o provinciale, hanno subito un cambio di proprietà con esigenza di natura familiare da motivare nuovamente, chiedono espansioni troppo grandi o si riferiscono a lotti isolati senza preesistenze.

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.