Città di Vicenza

07/01/2011

Tempio di Santa Corona, proseguono i lavori di restauro che si concluderanno alla fine del 2011. Oggi in sopralluogo la soprintendente Gianna Gaudini

Prosegue il restauro del Tempio di Santa Corona, cui seguiranno il recupero dell’antico convento domenicano (secondo stralcio) e la riqualificazione della sede del museo naturalistico e archeologico (terzo stralcio). Questa mattina l’assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto ha accompagnato l’architetto Gianna Gaudini, soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici delle province di Verona, Rovigo e Vicenza, alla sua prima visita nel cantiere del Tempio di Santa Corona.
“Siamo a metà strada rispetto alla conclusione dei lavori nel cantiere di Santa Corona – sottolinea l’assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto -. Un anno è già trascorso, con ottimi risultati; a fine 2011 attendiamo quindi la restituzione della chiesa restaurata grazie al sostanzioso contributo della Fondazione Cariverona che ha coperto 6 degli 8 milioni di euro necessari. Durante il restauro, oltre ad un risanamento complessivo dell’edificio ed alla pulitura degli affreschi sono emerse piacevoli novità di cui oggi discuteremo con la soprintendente che è venuta a farci visita.”
“Conosco bene Vicenza grazie anche al mio precedente incarico di funzionario della soprintendenza per il territorio comunale della città – ricorda Gianna Gaudini, soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici delle province di Verona, Rovigo e Vicenza -. Città con cui ho sempre avuto un buon rapporto e un legame anche affettivo. Questo è un territorio civilissimo dove sono certa che si lavorerà bene.”
L’architetto Gaudini ha incontrato il sindaco Achille Variati il 23 dicembre. Quella di quest’oggi, invece, è la sua prima visita ufficiale nei cantieri della città: questa mattina, prima di raggiungere la chiesa di Santa Corona ha visitato Palazzo Chiericati e successivamente effettuerà un sopralluogo a Ponte Pusterla.
“Vicenza ha importanti cantieri aperti, palazzo Chiericati è uno di questi, che sono stati costantemente visitati, prima del mio arrivo in soprintendenza, dall’architetto Rosa Di Stefano – prosegue l’architetto Gaudini -. Qui a Santa Corona noto che i lavori procedono rapidamente per quanto riguarda l’apparato decorativo.”
I lavori, eseguiti dalle ditte Intercantieri Vittadello spa di Limena e A.R.-Arte e Restauro di Padova sono iniziati a novembre del 2009 e si concluderanno entro la fine di quest’anno con interventi per il recupero degli interni ed esterni; con il consolidamento e la pulitura delle pareti, comprese decorazioni e affreschi; della copertura delle navate centrale e laterali, profondamente segnate da infiltrazioni. La navata centrale sarà completamente recuperata dopo la sistemazione delle navate laterali. All’esterno, disboscata l’area absidale, verrà realizzato uno scavo per il drenaggio delle acque piovane, responsabili delle infiltrazioni.
Grazie al restauro, che riguarda anche la sacrestia vecchia, la sala del capitolo e il chiostro minore e che prevede l’adeguamento di tutto il sistema di illuminazione e degli impianti tecnologici, la chiesa di Santa Corona oltre che storico luogo di culto e scrigno di opere d’arte di inestimabile valore, diventerà punto di riferimento prestigioso per ospitare concerti ed altri eventi culturali.

Come stanno procedendo i lavori: rinvenuti alcuni interessanti elementi
Oggi, dopo un anno di attività del cantiere, all’interno della chiesa si sta intervenendo nella navata centrale e nelle laterali, nella cripta, mentre a breve i lavori interesseranno anche l’abside. All’esterno si lavora sul rifacimento del coperto con interventi nelle parti strutturali. Anche il restauro delle pareti esterne sta per essere concluso.
All’interno sono emersi alcuni interessanti elementi. Lungo la parete della navata laterale destra la pulitura ha consentito di far emergere completamente un affresco, sottostante ad un’urna cineraria, prima parzialmente coperto con la conseguente perdita del modellato e della vivacità dei colori. Datato 15 ottobre 1501, l’affresco appare arricchito dagli stemmi delle famiglie Scroffa e Thiene e da una testa di una religiosa.
Poco oltre l’affresco, nella Cappella del Rosario, i putti che decoravano la parete, prima scuri, quasi a diventare un tutt’uno con la parete, ora ritornano all’aspetto originale con i colori bianco e oro. 
E’ in fase di restauro anche il prezioso altare maggiore intarsiato della prima metà del ‘600 che è stato ripulito completamente e dove si sta procedendo a fissare le statue che lo decorano. Successivamente verrà anche ricollocata tutta la statuaria che era stata custodita per pericolo di furto.
Nella Sala del Capitolo è stata rinvenuta una tomba a due piani, al centro della stanza, che non era stata segnalata nella ricognizione dell’800. Qui, oltre ai corpi inumati, sono state ritrovate alcune boccette che fanno aperte del corredo funerario.
Nei muri dove poggiava il mobilio della Sacrestia è emersa un’iscrizione che fissa la datazione al 1472. in questa sala, dove al centro del soffitto campeggia il volto di San Domenico, saranno recuperati gli affreschi delle lunette che riproducono figure di santi dell’ordine dominicano.
Nella cripta, nella Cappella del Rosario, nella Cappella Valmarana e nella Sala del Capitolo verrà realizzato un sistema di drenaggio perimetrale per risolvere il problema delle infiltrazioni che sono causate da un inadeguato sistema di smaltimento delle acque.
I lavori consentiranno di effettuare interventi di miglioramento sismico attraverso il risanamento delle murature e con il consolidamento delle strutture lignee. Capriate in legno e travi portanti saranno sostituite con legno della stessa essenza.
Per tutta la durata degli interventi di consolidamento, restauro e tinteggiatura delle superfici interne della chiesa è prevista un’adeguata protezione degli altari e di quelle opere pittoriche che non si è potuto trasferire al Museo Diocesano, dove ha trovato ospitalità una quindicina di capolavori del tempio. In particolare, prima di procedere al consolidamento della volta della Cappella del Rosario, sono state rimosse tutte le tele che decorano l’intradosso della volta.
Gli interventi in corso rappresentano la naturale prosecuzione dei lavori di messa in sicurezza delle prime tre campate della chiesa ultimati nel 2004: nell’ambito di quel cantiere è stato infatti possibile accedere, tramite ponteggi, a zone dove sono state evidenziate alcune situazioni particolarmente critiche che ora verranno risolte.

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