Città di Vicenza

03/12/2010

Emergenze, il sindaco Variati propone alla console americana la creazione di un protocollo diplomatico per la rapida attivazione dei militari della base

Confronto sugli attuali piani di emergenza della protezione civile di Vicenza per  la  creazione  di  un  protocollo  diplomatico finalizzato alla rapida attivazione dei militari della base americana in aiuto alla popolazione in caso di emergenze: si è  parlato  di  questo,  stamani,  tra  il  sindaco di Achille Variati e la console  generale  degli  Stati  Uniti  a  Milano Carol Z. Perez, in visita istituzionale  a  Vicenza  accompagnata  dal capo della sezione politica-economica del Consolato Benjamin Wohlauer.

E’  stato  il sindaco, nel descrivere alla console i giorni dell’alluvione, a richiedere la possibilità di avviare l’operazione. Con un duplice scopo: verificare le reali possibilità di coordinare interventi di emergenza sul territorio vicentino ricorrendo a uomini e mezzi dell’insediamento militare statunitense a Vicenza, e semplificare l’attivazione di queste procedure in caso di immediata necessità, come ad esempio nel caso di catastrofi naturali quali l’alluvione recentemente verificatasi in città.  Ad oggi infatti l’iter prevede che, se non sussiste un  pericolo  imminente  per  le  vite umane, per ottenere l’aiuto dell’esercito  americano  sia  necessario  che  il  Prefetto  si  rivolga  al Governo  che  a  sua  volta deve chiedere all’ambasciata americana e quindi, attraverso l’ambasciata, al comando generale situato in Germania.

“Il console – ha detto al termine dell’incontro Variati – si è dichiarata disponibile a facilitare l’attuazione di questo processo, che dovrebbe permetterci di valutare in che modo la base americana potrebbe aiutare la città in caso di calamità naturali e soprattutto per definire un iter di attivazione più snello di quello attuale. E’ una disponibilità che ho apprezzato e di cui l’ho ringraziata, anche perché credo possa aiutare a migliorare le relazioni tra la comunità vicentina e gli ospiti statunitensi”.

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