Città di Vicenza

26/11/2010

Tutela minori, verso l’istituzione di un servizio specifico in gestione associata con l’Ulss 6

Tutela dei minori: la giunta comunale ha messo a punto in questi giorni una proposta di delibera da portare in Consiglio comunale per l’istituzione di un vero e proprio servizio di protezione da gestire in forma associata con l’Ulss 6. Il testo del provvedimento è in effetti il frutto di un lavoro durato un anno tra i tecnici dei due enti e che ha visto coinvolto il tavolo dei minori, costituito dalle relative associazioni, e ha preso in esame le scelte fatte da altri Comuni di capoluogo veneti, per verificare quale fosse la forma gestionale migliore per ridurre i costi, razionalizzazione le spese e soprattutto per garantire un servizio specifico ad alto contenuto professionale.

La questione delle famiglie con minori in difficoltà, del resto, non è marginale a Vicenza. Basti pensare che nel 2009 i minori presi in carico dal Comune erano 2010, provenienti da 1181 famiglie. Di questi, 270 (pari al 13,4%) erano minori con bisogno di tutela e protezione, corrispondenti a 164 nuclei famigliari con problemi: minori trascurati, famiglie con fragilità o assenza genitoriale, grossa conflittualità di coppia, stato di abbandono, maltrattamenti fisici o psicologici, abusi sessuali, situazione di devianza e marginalità sociale.

“Abbiamo quindi pensato – spiega l’assessore alla famiglia, Giovanni Giuliari - di distinguere il servizio di assistenza per minori sotto tutela e protezione da quello che è il servizio sociale territoriale. Nella sede di ogni ex circoscrizione, pertanto, resteranno presenti gli assistenti sociali per i minori che non hanno problemi, ma verrà altresì istituita una vera e propria equipe composta, per il Comune, da quattro assistenti sociali a tempo pieno e un collaboratore sociale, e, per l’Ulss 6, da due psicologi a tempo pieno più uno a part time, un educatore e un amministrativo”. La sede di questo nucleo di lavoro sarà via Legione Gallieno 41 di fronte all’istituto Rossi, mentre l’accordo avrà durata triennale con inizio dall’1 gennaio prossimo, per una spesa annua di circa 430 mila euro, più i costi di affitto, utenze e consulenze legali ripartite al 50% tra i due enti, ma fino ad un massimo di 33 mila euro per il Comune.

“Grazie ad un nucleo di professionisti specificatamente dedicato – conclude Giuliari - si intende far collaborare meglio gli aspetti sociale, sanitario, scolastico e giudiziario, al fine di ridurre i tempi di permanenza dei minori nelle comunità di accoglienza, dove spesso vengono inseriti in questi casi, e di potenziare invece forme di vicinanza diverse, come l’affido famigliare o l’adozione. La delibera inoltre vuole essere un punto di riferimento per gli altri Comuni dell’Ulss 6 che hanno completamente delegato la funzione all’azienda sanitaria. Noi invece optiamo per questa forma di gestione associata, in cui il Comune rimane il soggetto che dà l’orientamento delle politiche minorili e ha in mano il controllo della spesa, mentre gestisce con l’Ulss l’aspetto professionale“.

 

 

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