Città di Vicenza

11/11/2010

Alluvione: il Presidente della Repubblica Napolitano ha incontrato gli “angeli del fango” di Vicenza e ha lasciato la piazza con addosso la loro pettorina gialla

Ha lasciato piazza Matteotti con addosso la pettorina gialla fosforescente indossata dai 2568 volontari per pulire la città dall’acqua e dal fango. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha esitato questo pomeriggio a condividere il simbolo dell’impegno dei tantissimi ragazzi che hanno contribuito in maniera determinate a far uscire dalla prima emergenza la città. Ed erano in tanti, oggi, ad attenderlo in piazza Matteotti, per ringraziarlo della vicinanza dimostrata accettando l’invito del sindaco Variati a venire ad incontrali.

“Sono qui semplicemente per dirvi grazie – ha esordito Napolitano dal palco blu allestito davanti ai gradini di palazzo Chiericati, alla presenza del sindaco Variati, del presidente della Provincia, Attilio Schneck, del presidente della Regione Luca Zaia e delle altre autorità -. Io non ho mai creduto che i giovani siano egoisti e menefreghisti. Sono anzi convito che siano una risorsa straordinaria per il Paese. Francamente non so che cosa sarebbe oggi Vicenza senza il vostro apporto, senza la prova di generosità e lo slancio che avete dimostrato. Qui e nelle altre province venete avete dato prova che non state ad aspettare l’aiuto dello Stato, ma agite. E in questo modo fate capire che in momenti come questi il pulire, lo spazzare, il liberare dall’acqua e dal fango una meravigliosa città come questa, o anche altri centri colpiti dall’alluvione, sia un lavoro nobilissimo. Mi congratulo quindi con voi perché ciò significa non solo mettere a posto le cose, ma anche costruire: costruire fiducia in voi stessi, nelle istituzioni che vi sono più vicine, soprattutto i Comuni e i sindaci, e significa costruire una fiducia e una prospettiva per il futuro. Vi ringrazio tutti: vigili del fuoco, forze dell’ordine, polizia locale, forze armate. Ma il cuore di questa formidabile reazione e risposta siete stati voi volontari, soprattutto voi giovani. Vi esprimo la profonda gratitudine a nome della Nazione e delle istituzioni della Repubblica”.

L’intervento di Napolitano è stato preceduto dal saluto al microfono di due giovani, che come gli altri volontari avevano risposto all’appello del sindaco Variati di aiutare la città nel momento dell’emergenza. Per prima ha preso la parola Bianca Ambrosini, scout vicentina di 19 anni, al primo anno di giurisprudenza all’Università di Verona: “L’alluvione è stata sì sinonimo di disastro, sofferenza e distruzione, ma anche, e forse soprattutto, di solidarietà – ha detto -. Il volontariato è un’attività libera, gratuita, che comporta tanta fatica, ma anche molta soddisfazione: sentirsi dire ‘il vostro aiuto è stato indispensabile’ o ancora ‘questa sera vi invito a cena per sdebitarmi’ o anche un semplice ‘grazie’, sono parole che riempiono il cuore e che valgono più di qualsiasi altra ricompensa”.

È nato in Burkina Faso nel 1983, ma è in Italia dal 2000, invece, il secondo volontario che ha preso la parola: Moumìni Malgoubrì, sposato, con una figlia di 10 mesi, perito elettrotecnico, oltre che vicesegretario dell’Unione degli immigrati di Vicenza. “Molti immigrati in questo tragico momento hanno ritenuto loro dovere come cittadini di questa città e di questo Paese aiutare la popolazione vicentina – ha raccontato al Presidente -, visto che noi ci sentiamo parte integrante di questa società e di questo Paese che ci ha accolto. Lavoriamo qui, abbiamo fatto famiglia qui, mandiamo i nostri figli nelle scuole di questo Paese e quindi abbiamo fatto solo il nostro dovere come ogni altri cittadino avrebbe fatto e come tanti giovani volontari hanno fatto”.

Oltre agli assessori Alessandra Moretti, Antonio Dalla Pozza e Giovanni Giuliari, anche il sindaco Variati, pochi minuti prima dell’arrivo puntuale, alle 16.15, del Presidente Napolitano, aveva salutato dal palco i tantissimi volontari presenti in piazza assieme alla protezione civile comunale e provinciale, il gruppo cinofilo dei volontari della protezione civile, la Croce Rossa, la protezione civile dell’Ana, i vigili del fuoco, l’esercito, i carabinieri, la polizia di Stato, la polizia locale, i volontari Ipab, il Suemm . “Cari volontari e cari giovani, non sono mai stato così orgoglioso come in questo momento di essere sindaco di questa città – ha esclamato Variati dal microfono -. Di voi dicono ‘l’esercito della pala’, ‘l’esercito del fango’, a me piace chiamarvi ‘gli angeli del fango’. Tenetevi la pettorina che avete portato con onore nel fango e conservatela fra le cose più care della vostra vita. Vi voglio bene”.

 

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