Città di Vicenza

14/10/2010

Prosegue “Vicenza e la montagna”, al Galla Forum la presentazione del libro “La valle dell’orco”, al cinema Patronato Leone XIII i film “Prezzemolo”, “L’e uscia” e “I recuperanti” di Ermanno Olmi

Dopo il successo della prima serata dedicata al cinema di martedì 12 ottobre, che ha registrato il tutto esaurito con circa 500 persone presenti, proseguono gli appuntamenti di “Vicenza e la montagna”, un’iniziativa dedicata agli appassionati dell’alta quota promossa dall’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza in collaborazione con le associazioni CAI (Club Alpino Italiano), GM (Giovane Montagna), GAV (Gruppo Alpinistico Vicentino) e SAV (Società Alpinisti Vicentini).  

Venerdì 15 ottobre alle 18.30, al Galla Forum al primo piano del Galla Caffè, Umberto Matino, originario di Schio e dirigente di una grande società di ingegneria, presenta il suo primo libro “La valle dell’orco”. Ildo Manfredini, medico in trasferta in una piccola contrada sperduta tra i monti vicentini, viene trovato impiccato. Carlo Zampieri, suo amico fraterno, raggiunge contrada Brunelli per conoscere il piccolo mondo che aveva spinto Aldo a lasciare tutto per cominciare una nuova vita. Scopre paesaggi bellissimi, pace, silenzio e leggende raccontate attorno al fuoco. Ma anche storie di indebite appropriazioni terriere e di morti troppo strane per essere considerate accidentali e una scia di sangue che si protrae da secoli e che sembra impossibile arrestare.

Il secondo appuntamento con il cinema è previsto per sabato 16 ottobre alle 10 nella sala cinematografica Ekuò Cinema Patronato Leone XIII di Vicenza con due proiezioni dedicate ai ragazzi e alle loro famiglie. Il presidente del Film Festival della Lessinia presenta “Prezzemolo (senza pile sensa curènt elètrica)” di Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino che racconta la vicenda molto simpatica di un girovago, Mario Collino in arte Prezzemolo, il quale riesce ad incantare grandi e piccini con i suoi giochi realizzati da materiali semplici e poveri “di una volta” quali carta, stracci, piccoli legni, inventando figure, forme strane ed insegnando un modo di vita tutto particolare. La pellicola, realizzata nel 2008, è stata presentata alla XV edizione del Film Festival della Lessinia.

“L’e uscia (l’è uscìa: è così)”  di Urs Frey e Mike Wildbolz è un documentario di 24 minuti nel quale il regista svizzero traccia la vita in montagna di Renzo Maroli, che vive in una casa isolata situata sui ripidi pendii della Val Bregaglia. Renzo vive solo, con l’unica compagnia offertagli dai suoi animali. Dall’alto della cascina, a strapiombo sulla valle, questo pastore settantenne parla della solitudine come dono di Dio ed osserva il resto del mondo che si trasforma, mentre lui rimane indissolubilmente legato alla sua terra. Il film, realizzato nel 1999, è stato ripresentato al Film Festival della Lessinia come evento speciale nel 2008, a pochi mesi dalla scomparsa di Urs Frey.

La novità del festival è costituita quest’anno dal coinvolgimento delle scuole per la quali sarà proposto nelle mattinate di martedì 19 e di mercoledì 20 ottobre (alle 10) il programma previsto per la serata di martedì 19 ottobre alle 20.45 al Patronato Leone XIII, omaggio a Mario Rigoni Stern. Per l’occasione verrà proiettato il film di Ermanno Olmi “I recuperanti” con sceneggiatura degli stessi Olmi e Stern e di Tullio Kezich. L’opera cinematografica del 1969, ma recentemente restaurata e proveniente dalla cineteca di Bologna, è profondamente radicata nella realtà dell’Altopiano dei Sette Comuni di cui restituisce la dimensione dell’avventura e offre una riflessione sulla tragedia della guerra.
E’ il raro caso di un film d’autore che nasce da un’esperienza collettiva, tagliato su misura sul favoloso personaggio del vecchio Du che è perno, motore, anima della storia e che, a poco a poco, da attore occasionale si impadronirà del film fino a diventare lui stesso il film.
Ambientato sul fronte degli Altipiani, dove dal 1915 al 1918 si decisero le sorti del primo conflitto mondiale, con le truppe italiane tese ad arginare le spallate dell’esercito austro ungarico: la fine delle ostilità lasciò sul terreno una quantità esorbitante di materiali, garantendo, per quanto pericoloso, un sicuro lavoro per i residenti. Sicuramente da vedere per chi conosce il territorio, il film unisce le tragedie delle due guerre mondiali: ciò che resta delle devastazioni della Prima e ciò che resta alle persone dopo la fine della Seconda, in un territorio privo di possibilità per i giovani. Bellissima la fotografia: la natura è accarezzata dalla macchina da presa senza retorica (non c’è l’immagine patinata da cartolina turistica, ma quella che trasmette un ambiente duro in cui l’uomo si inserisce a fatica, ma che va anche contemplato nelle luci azzurre della sera). Bellissima la messinscena: la ricostruzione dell’ambiente del dopoguerra è perfetta negli arredi e anche negli esterni. Belli i dialoghi, carichi di umanità. Belli i significati metaforici: il recuperante è anche il regista che va alla ricerca di memoria ed è salvifico perchè disinnesca bombe, ma il recuperante è anche metafora della condizione umana, della sua difficoltà di camminare in un sentiero di guerra: «guerra è sempre» dice Du, il vecchio recuperante. Il recuperante… «è un lavoro per disperati questo!», dice la fidanzata a Gianni, l’altro protagonista. E lui: «E noi, che siamo?».

Informazioni
L’ingresso è libero alle proiezioni nella sala cinematografica Ekuò Cinema Patronato Leone XIII di Vicenza e alle presentazioni dei libri al Galla Forum al primo piano del Galla Caffè.
Prosegue, sempre ad ingresso libero, la mostra “Montagna Minima” aperta fino al 31 ottobre al Galla Forum al primo piano del Galla Caffè

Per ulteriori informazioni: assessorato alla cultura del Comune di Vicenza 0444222104, infocultura@comune.vicenza.it

 

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