Città di Vicenza

29/07/2010

Vicenza è il capoluogo di provincia veneto più giovane e più prolifico: merito degli stranieri, che nel 2009 sono arrivati al 15,4 per cento della popolazione

Vicenza è la città capoluogo di provincia del Veneto più giovane e con il maggior numero di nascite in rapporto alla popolazione. Merito degli stranieri residenti, che al 31 dicembre 2009 hanno segnato il maggior tasso di presenza fra tutti i capoluoghi veneti. I dati elaborati dall’ufficio statistica del Comune, e presentati oggi dall’assessore ai servizi demografici ed informativi, Tommaso Ruggeri, parlano chiaro: l’aumento di quasi 1000 stranieri registrato l’anno scorso dall’anagrafe (più 6 per cento sul 2008) ha portato il loro numero complessivo a quasi 18 mila unità, pari al 15,4 per cento della popolazione residente. Un dato decisamente superiore a quello di Padova e Verona (13,3 per cento), Treviso, (12,1 per cento), Venezia (9,9 per cento), Rovigo (8,2 per cento) e Belluno (6,6 per cento).

Tuttavia è proprio la forte incidenza straniera che fa ottenere a Vicenza un altro primato veneto, quello di capoluogo più giovane. Il numero dei non italiani iscritti all’anagrafe è infatti così forte nelle età dell’infanzia e in quelle centrali (e assai residuale nelle età avanzate) da far segnare, ad esempio, nella fascia 0-14 anni la percentuale del 13,7 per cento sul totale della popolazione: un risultato ben superiore, sotto questo aspetto, anche solo alla seconda fra le altre sei “sorelle” venete, ovvero Verona col 12,9 per cento.

Il forte afflusso di stranieri, inoltre, consente a Vicenza di assorbire il processo lento e generalizzato, ma inesorabile, di invecchiamento della popolazione. Basti pensare che se contando anche gli stranieri, alla fine del 2009, ogni 100 giovani vicentini con meno di 14 anni corrispondevano 161 anziani di età superiore a 65 anni, senza gli stranieri il rapporto sarebbe di 200 anziani ogni 100 giovani.

Com’è noto, più stranieri significa anche più nascite. Nel 2009 infatti a Vicenza il tasso di natalità, pari a 9,3 nati ogni 1000 abitanti, è risultato superiore a quello di tutti gli altri capoluoghi di provincia veneti, da Padova (9,1) a Belluno (5,1).

Ciononostante il lieve aumento della popolazione complessiva, che a fine 2009 ammontava a 115.550 abitanti, 538 in più rispetto ad un anno prima, non è attribuibile alle nascite, che anzi non sono neanche riuscite a controbilanciare le cancellazioni per morte (1.066 nati vivi contro 1.112 morti).

L’incremento dei residenti, dunque, è invece esclusivamente dovuto al saldo migratorio, ossia al flusso di persone, italiane e straniere, che hanno scelto di stabilirsi a Vicenza. Le oltre 4 mila nuove iscrizioni registrate nel 2009 hanno infatti superato di 583 unità le 3.420 cancellazioni per trasferimento fuori città.

“Vicenza si trova in una situazione migliore degli altri sei capoluoghi veneti e, in generale, anche di molte altre città italiane – ha sottolineato l’assessore Ruggeri -. Vicenza è infatti una città che cresce e che invecchia meno velocemente delle altre. Sono segnali positivi perché denotano una città viva, con una sua capacità attrattiva non solo di stranieri, ma anche di italiani che dai Comuni contermini, e non solo, decidono di stabilirsi nel capoluogo, spesso per questioni di lavoro e quindi nonostante la crisi”.

L’analisi della provenienza degli immigrati, infatti, rivela che quattro immigrati su dieci sono arrivati dai Comuni della provincia, di cui due dalla prima cintura di Vicenza. Il 34 per cento, invece, è arrivato dall’estero, soprattutto dall’est Europa, a conferma dunque che il 38 per cento fra gli stranieri residenti è costituito da rumeni, ex-jugoslavi e albanesi. Il restante 27 per cento degli immigrati, infine, è giunto da altre città del Veneto o d’Italia.

Dal lato delle emigrazioni, invece, emerge che due persone cancellate su tre ha scelto come destinazione un altro Comune della provincia, con preferenza per i Comuni della cintura urbana (42 per cento), il 28 per cento ha scelto di stabilirsi in un’altra città veneta o italiana e solo una percentuale residuale, pari al 6 per cento, ha lasciato Vicenza per l’estero. 

Nel complesso Vicenza risulta il quarto capoluogo veneto per numero di abitanti, dopo Venezia (270.801), Verona (264.475) e Padova (212.989), ma il terzo per densità abitativa (1.435 abitanti per chilometro quadrato), dopo Padova (2.295) e Treviso (1.481).

A preoccupare l’assessore tuttavia è il continuo processo di frammentazione della società: “Nel Nord Europa conoscono il fenomeno da molto prima di noi italiani – commenta -, ma fa pensare che anche a Vicenza, già nel 2009, le famiglie anagrafiche con un solo componente siano quattro su dieci. Sono infatti convinto che nei momenti di crisi come questo le difficoltà si affrontino meglio se ci si mette insieme, se si ritrova la comunità”.

Tutti i dati del 2009 sono raccolti nella pubblicazione annuale “Vicenza. Dati e indicatori demografici” curata da ormai sei anni dall’ufficio statistica del Comune: tabelle, grafici, mappe complete di note e approfondimenti vengono redatti affinché risultino comprensibili a un pubblico il più vasto possibile. La pubblicazione è in distribuzione all’ufficio statistica di Palazzo Trissino ed è disponibile anche su questo sito nelle pagine delle pubblicazioni del settore statistica.

 

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