Città di Vicenza

07/06/2010

Festa della badante, domenica 13 giugno la seconda edizione in Campo Marzo

Festa della badante domenica 13 giugno a Campo Marzo. L’iniziativa è alla sua seconda edizione, dopo che l’anno scorso era stata ideata dallo stesso sindaco, Achille Variati, per esprimere il ringraziamento della città alle centinaia di donne straniere impegnate in numerose famiglie vicentine nell’importante ruolo sociale di assistenti agli anziani.

Per un giorno, dunque, Campo Marzo, che da anni è il luogo di ritrovo domenicale delle badanti nel loro giorno di riposo, tornerà ad essere per tre ore, dalle 16 alle 19, uno spazio in cui festeggiare assieme ai vicentini il loro prezioso contributo.

“Badare vuol dire stare attenti, aiutare – ha sottolineato il sindaco Variati questa mattina nel presentare il programma della manifestazione assieme all’assessore alla famiglia e alla pace, Giovanni Giuliari -. Nel caso dei nostri anziani significa riuscire a far sì che restino nelle proprie case, tra i loro affetti e non in un anonimo letto di una casa di riposo. Ciò è possibile grazie a due categorie di persone: le badanti, che arrivano dai Paesi poveri dall’est e che lasciano la loro famiglia proprio per potervi provvedere economicamente, e i figlie e le figlie che hanno perduto il posto di lavoro e che decidono di assistere i loro genitori non più autosufficienti. Il lavoro di tutti loro è essenziale – ha ricordato -: immaginiamo infatti quali costi dovrebbe sostenere la collettività se tutti questi anziani assistiti in famiglia dovessero essere portati in casa di riposo, le quali peraltro non dispongono di letti sufficienti per tutti”.

“In Veneto infatti – ha continuato l’assessore Giuliari – si ha un fabbisogno di 100 mila posti letto a fronte di un’effettiva disponibilità di soli 28 mila, i quali costano complessivamente 100 euro al giorno ciascuno. Tutti gli altri 72 mila anziani vengono assistiti in casa. Quella di domenica dunque è una festa che vuole essere un momento di incontro fra tre realtà deboli della nostra società: l’anziano, la donna immigrata e la famiglia. Il continuo incremento del numero di badanti, del resto – ha spiegato meglio Giuliari -, evidenzia l’impossibilità delle nostre famiglie di farsi carico dell’assistenza degli anziani a causa in particolare dei ritmi di vita e dell’esiguo numero di componenti nei nuclei familiari. E tutto ciò induce ad un ripensamento degli stessi servizi sociali”.

L’anno scorso sono state oltre 600 le badanti che hanno partecipato alle festa a loro dedicata. Notevole del resto è il loro numero in città, anche se non esiste un dato preciso. L’unica informazione certa in possesso del Comune è il numero di assegni di cura, 519, erogati nel 2009, cioè i contributi chiesti al settore interventi sociali dalle famiglie per spese relative soprattutto all’assistenza di anziani non autosufficienti, oltre che di disabili. Più nel dettaglio sono state 228 le nuove domande accolte e 252 gli assegni di cura richiesti specificatamente per una badante.

Il numero reale delle badanti, tuttavia, è sicuramente molto più alto: può infatti richiedere l’assegno di cura solo chi non supera un dato limite di reddito, senza contare che si avvalgono dell’aiuto di badanti anche molti altri anziani, autosufficienti, e che quindi non hanno diritto al contributo.

I dati della prefettura di Vicenza inoltre dicono che dall’1 al 30 settembre 2009 sono state  1286 le domande di sanatoria per badanti fra le richieste di regolarizzazione per cittadini extracomunitari. Dagli ultimi dati Inps ufficiali, infine, risulta che nella nostra provincia, nel 2007, sono state assunte 7384 persone come collaboratori domestici (per almeno una settimana di lavoro nell’anno).

Altro dato indicativo interessante è quello demografico: al 31 dicembre 2009 gli anziani residenti nel Comune di Vicenza, con più di 80 anni, erano 7721, di cui 2375 maschi e 5346 femmine; mentre le famiglie che presentavano nel proprio nucleo persone anziane (cioè over 65) erano 18182, corrispondenti al 34,8% delle famiglie beriche.

Abbastanza noto infine l’identikit della badante: sposata, tra i 30 e i 40 anni, proveniente soprattutto dai paesi dell’est, con figli nella terra d’origine raggiunti soltanto per le ferie estive, spesso diplomata o laureata, che conosce bene la nostra lingua e che diventa parte integrante della famiglia italiana in cui vive e lavora.

Spazio allora domenica prossima a musiche e danze dei paesi d’origine delle badanti straniere con “I Rumellai”, gruppo specializzato in musica balcanica e dell’est europeo, e il gruppo di danza “La Farandola”, che vanta un ricco repertorio di danze popolari.

Durante la festa – che è sponsorizzata da Latterie Vicentine e da Acque Vicentine, presenti in Campo Marzo per offrire ai partecipanti i loro prodotti - è previsto anche l’intervento del sindaco Variati e dell’assessore Giuliari, i quali regaleranno a tutte le badanti un fiore, come piccolo segno di ringraziamento a nome della città.

I Rumellai
Il gruppo Rummellai nasce a Venezia nell’estate del 2001 e riunisce musicisti animati dalla forte passione per le tradizioni e musiche popolari. La loro intenzione artistica è quella di esplorare diverse tradizioni musicali attraverso il viaggio nei paesi dell’est europeo e di ispirarsi tramite l’incontro con musicisti stranieri immigrati in Italia. Il gruppo si distingue per una spiccata versatilità: le loro performance si adattano ad energiche esibizioni su palco, ma anche ad intime sonorità acustiche. Con strumenti tradizionali come fisarmonica, clarinetto, chitarra, contrabbasso e percussioni, i Rumellai arrangiano brani originali e classici della musica popolare dell’est europeo e klezmer, mescolando le sonorità di paesi quali Romania, Moldavia, Serbia, Russia, con la loro sensibilità mediterranea. L’effetto ottenuto è una musica carica di energia, trascinante, dal ritmo irresistibile, dove le sonorità dell’est si fondono con quelle mediterranee. Hanno suonato a festival di arte di strada e alle feste popolari nazionali e internazionali. Spesso navigano nei canali veneziani suonando in “Caorlina”, una tipica imbarcazione lagunare.

La Farandola
Il Gruppo “La Farandola” è una associazione culturale vicentina nata nei primi anni Ottanta con la finalità di diffondere la cultura della danza popolare nazionale ed internazionale attraverso l’organizzazione di corsi, stage, feste ed attività culturali. Il gruppo è composto attualmente da 17 persone. Le aree di maggiore interesse riguardano tradizioni culturali diverse, dalle danze ebraiche a quelle dell’area balcanica, dal Sud America alla tradizione popolare veneta. Di tutti questi repertori, il gruppo studia ed apprende le danze, dedicando contemporaneamente grande attenzione alle tradizioni culturali dei popoli e ai costumi tradizionali delle aree di provenienza delle danze stesse. Per mezzo di spettacoli, feste e corsi, la “Farandola” cerca di divulgare questa grande passione, convinta che la danza popolare tradizionale sia un linguaggio universale comune a tutti i popoli, in grado di attraversare tutte le barriere linguistiche, politiche, etniche e culturali, per diventare espressione di tutta l’umanità riunendola in amicizia ed amore.

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