Città di Vicenza

10/05/2010

Nella chiesa di san Domenico ormai pronto il nuovo auditorium del conservatorio Pedrollo. Inaugurazione il 27 maggio

Nell’antica chiesa di san Domenico ha preso forma un nuovo auditorium della musica per circa 70 spettatori. Questa mattina, ad un paio di settimane dall’inaugurazione già fissata per il 27 maggio, l’assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto ed il direttore del conservatorio Paolo Troncon hanno effettuato un sopralluogo dell’edificio dove si stanno completando le ultime lavorazioni.

“Con questo intervento – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Tosetto – restituiamo alla città un tassello prezioso della sua storia, che sarà valorizzato dall’utilizzo ad auditorium che ne farà il conservatorio”.

“Con la sala san Domenico - ha aggiunto il direttore Paolo Troncon – si completa il progetto di una cittadella della musica nel cuore della città avviato sei anni fa dal conservatorio con una serie di interventi. Questa restituzione va inoltre ad aprire un nuovo spazio per la cultura a disposizione della collettività”.

La chiesa fa parte infatti del complesso edilizio di proprietà comunale che ospita il conservatorio Arrigo Pedrollo. Con l’obiettivo di arrestarne il degrado e di destinarla ad attività didattiche e culturali, è stata proprio l’istituzione musicale a chiedere al Comune un radicale intervento di restauro. Annessa al convento di san Domenico, databile alla seconda metà del 1200 con preesistenze risalenti all’XI secolo, la struttura versava in uno stato di completo abbandono dopo un secolo e mezzo di uso a caserma e poi a palestra di una scuola. Edificio in origine gotico, a pianta rettangolare e a navata unica con copertura a capriate lignee mascherate successivamente da un pregiato soffitto a cassettoni, la chiesa ha subito importanti interventi di restauro nel 1400, nel 1500, nel 1700. Nel 1998, per arginarne il deperimento, era stato rifatto il manto di copertura ed erano state consolidate le strutture lignee portanti. Le 13 tele del soffitto, di Alessandro Maganza (1556-1630) e della sua scuola, erano state provvisoriamente smontate e posate a terra, 6 di queste erano state successivamente restaurate, mentre le altre erano ancora in attesa di un decoroso recupero.

Il progetto di restauro complessivo, del costo di 1.766.722 euro, è stato redatto da un consulente di Amcps nel 2004 con lo scopo non solo di recuperare l’edificio, ma anche di trasformarlo in un auditorium. La proposta di intervento ha ottenuto il finanziamento di 1 milione di euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona e dei restanti 766.722 euro dalla Società Autostrada Brescia, Verona, Vicenza, Padova. Dopo il via libera delle soprintendenze, i lavori sono stati aggiudicati all’impresa S.I.C.E. di Aragona (AG) che ha dato il via al cantiere nel luglio del 2008.

Il restauro si è concentrato principalmente sul recupero dell'involucro edilizio e dell'apparato decorativo originale, composto dalle tele, dal soffitto ligneo decorato e da tre altari in marmo con pale.  Sono stati rinnovati gli intonaci esterni ed interni, il portale principale è stato ripulito e si è proceduto al consolidamento statico della cornice posta ad architrave. Completamente ripuliti anche gli altari, mentre le parti in legno sono state consolidate.  

Per quanto riguarda il ciclo pittorico a soffitto composto dai 13 dipinti a olio su tela del Maganza, i 6 dipinti già restaurati negli anni scorsi e conservati nella chiesa di S. Maria Nova proprio in questi giorni sono stati ricollocati nella sede originaria di san Domenico, mentre le altre 7 tele, le 3 pale d'altare (tre le quali L’Adorazione dei Magi del Maganza sull’altare maggiore e una Vergine e santi di Antonio de Pieri) e il fregio perimetrale sono stati restaurati nel corso dell'attuale intervento di recupero nel laboratorio di un restauratore.

La destinazione a sala di musica ha comportato inoltre lo studio e la realizzazione di un sistema impiantistico particolare, di invasività minima, e l’installazione di una serie di elementi fonoassorbenti per ridurre il rumore e per garantire l’acustica necessaria ad un ambiente per le esecuzioni musicali. La soluzione scelta, che non ha intaccato l’apparato architettonico e decorativo originario, è stata quella di una pedana lignea appoggiata sul pavimento e di una bussola d’ingresso in legno che nasconde alcuni impianti. Davanti alla bussola sarà collocato un organo Zeni di Trento.

Sono stati inoltre sostituiti i serramenti del lato sud, sono state ripristinate le due porte ai lati dell’altare maggiore che collegano la chiesa con il conservatorio ed è stata costruita una nuova pavimentazione esterna in ciottolato di fiume e trachite grigia.

In corso d'opera sono stati inoltre effettuati alcuni interventi migliorativi, come il consolidamento statico del campanile; la copertura a verde del polo tecnologico con tetto a giardino; l’abbassamento del muro di cinta lungo contrà San Domenico per apprezzare anche dall’esterno il completo recupero della chiesa; il restauro del portale d'ingresso in pietra; l’adeguamento dei servizi igienici per il pubblico che trovano spazio all’interno del conservatorio, la realizzazione di un percorso pedonale in porfido per un migliore collegamento tra la chiesa e la scuola.

La direzione lavori e il coordinamento per la sicurezza sono stati affidati all’architetto Cesare De Munari diAim Valore Città AMCPS, mentre responsabile del procedimento è stato nominato l’ingegnere Giovanni Fichera, direttore del Settore lavori pubblici e grandi opere.

L’apertura al pubblico del nuovo auditorium sarà festeggiata dal 27 al 30 maggio con quattro giorni di musica non stop. Dopo l’inaugurazione ufficiale del 27 maggio saranno infatti proposti concerti per 25 spettatori, ad ingresso libero. Tra gli eventi in programma, alle 15 del 28 maggio la presentazione del nuovo numero dei Cd del conservatorio con musiche del maestro di cappella Ludovico Balbi; alle 11 di domenica 30 maggio il concerto aperitivo dei cameristi americani Carl e Arthur Topilow, a cura del consolato americano; alle 17 sempre di domenica 30 l’ensemble corale con musiche lituane e la grande conclusione del dipartimento di musica antica diretto da Paolo Faldi. Le classi di organo offriranno un approfondimento sui dettagli costruttivi dell’organo Zeni. E già la direzione del conservatorio sta pensando a una rassegna specifica per il nuovo auditorium: un ciclo di eventi di musica contemporanea, ancora poco presente nel panorama musicale cittadino.

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