Città di Vicenza

28/04/2010

Palazzina ex Ipab di viale San Lazzaro, la Fondazione Cariverona finanzia il recupero per ricavarne alloggi da destinare a giovani coppie

Sarà la Fondazione Cariverona a coprire in gran parte la spesa necessaria al Comune di Vicenza per ristrutturare ed ampliare gli edifici ex Ipab di viale San Lazzaro 79.

La notizia è stata data questa mattina a Palazzo Trissino dagli assessori alla famiglia, Giovanni Giuliari, e ai lavori pubblici, Ennio Tosetto, insieme al vicepresidente della Fondazione Cariverona, Ambrogio Dalla Rovere, in occasione della formale accettazione da parte della giunta del contributo di 2.900.000 euro. In questo modo resterà in capo al Comune – che aveva già sostenuto nel 2004 la spesa di 720 mila euro per l’acquisto dell’intero immobile dall’Ipab e dall’ambulatorio pediatrico Principe di Piemonte - solo il finanziamento delle spese tecniche, che non potranno comunque superare i 260 mila euro, per un costo complessivo dell’opera pari quindi a massimo 3.160.000 euro. 

“Grazie al finanziamento della Fondazione – ha sottolineato Tosetto – potremo ora procedere con il progetto esecutivo cui provvederà Aim-Valore Città Amcps, quindi indire la gara d’appalto e finalmente assegnare i lavori, che potrebbero indicativamente iniziare a fine 2010 o inizio 2011 per concludersi poi in un paio d’anni. Si tratta di un intervento piuttosto complesso – ha aggiunto - che prevede demolizioni e ricostruzioni, peraltro in buona parte anche a ridosso di un’importante arteria come viale S. Lazzaro, che mette in comunicazione Vicenza con Verona”.

Il progetto, nel dettaglio, prevede la ristrutturazione del vecchio complesso edilizio, oggi particolarmente degradato, per ricavarne 16 appartamenti da destinare a giovani coppie: 7 miniappartamenti e 9 bicamere, con 12 box auto, 2 posti auto coperti e 8 scoperti.

“E’ un progetto cosiddetto di ‘housing sociale’ – ha spiegato Giuliari, che ha vivamente ringraziato Dalla Rovere per la passione con cui ha creduto nell’iniziativa - che consentirà al Comune di Vicenza di andare incontro a quei giovani che intendono formare una famiglia, ma che hanno un reddito troppo basso per accedere al libero mercato e troppo alto per gli alloggi di edilizia popolare”. 

“Tutto ciò che riguarda il sociale è prioritario per gli investimenti della Fondazione – ha dichiarato Dalla Rovere -. Sono molte infatti le opportunità per i Comuni in questo settore e mi complimento con il Comune di Vicenza, che si è mosso bene, con un bel progetto, ottenendo così un contributo importante”.

Il recupero del complesso edilizio di tre piani avverrà nel rispetto delle tipologie costruttive tradizionali e secondo i principi della sostenibilità, della bioarchitettura e del risparmio energetico. Si avranno allora il tetto in legno con copertura in coppi e tavelline in cotto, solai in legno con travature a vista, scale con gradini in pietra, tradizionali ringhiere in ferro, terrazzi, davanzali e stipiti in pietra e pavimenti in cotto. Le strutture interne verranno completamente rifatte, così come totalmente nuovo sarà l’edificio realizzato nel cortile e quello di raccordo tra le due palazzine, che saranno provviste di accessi separati e vani scala dotati di ascensore. È prevista infine l’installazione di un impianto solare termico per l’acqua calda, con pannelli solari da posizionare sul tetto, e la predisposizione per l’impianto fotovoltaico.

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.