Città di Vicenza

08/03/2010

Una doppia mostra retrospettiva su Angiolo Montagna: nello spazio LAMeC e nella Galleria Civica di Valdagno saranno esposte le opere più significative di uno dei maestri dell'astrattismo veneto

Gli assessorati alla cultura dei comuni di Vicenza e di Valdagno (con il patrocinio della Regione Veneto, la collaborazione del Comune di Cornedo e di numerosi sponsor della valle dell’Agno) celebrano il pittore Angiolo Montagna, uno dei maestri dell'astrattismo veneto, dedicandogli una doppia mostra retrospettiva a cura di Giuliano Menato, che presenta i lavori più significativi di una lunga e prolifica carriera.

“Questa esposizione su Angiolo Montagna - spiega Francesca Lazzari, assessore alla cultura del Comune di Vicenza - è una lodevole iniziativa che invita a condividere in campo artistico il suo sapere e la sua esperienza, oltre che ricordare una persona ricca di umanità e generosità”. Allo spazio LAMeC (piano terreno della Basilica Palladiana) a Vicenza, saranno esposte le opere di Montagna che corrispondono al suo periodo di massimo fervore creativo, ovvero quegli anni '50 e '60 legati all'esperienza del "Calibano", alle frequentazioni veneziane (in primis con Guidi, Santomaso, Vedova, Pizzinato) e al rinnovamento dell'arte italiana, spinto da movimenti come il Fronte Nuovo e il Gruppo degli Otto. Alla Galleria Civica Villa Valle di Valdagno (Viale Regina Margherita 1), invece, saranno esposte le opere della prima giovinezza - anni '30 e '40 - e della piena maturità riscontrabili tra gli anni '70 e '90. “Ripercorrere l'opera e la vita di Montagna - commenta l'assessore alle Politiche Culturali di Valdagno Maria Cristina Benetti - costituisce un'esperienza unica e complessa. Innumerevoli sono gli spunti per la comprensione della rilevanza del suo operato, ragioni che ne fanno una figura fondamentale della crescita culturale di questo territorio”.

 

"Angelo Montagna: un maestro dell'astrattismo veneto" sarà inaugurata venerdì 12 marzo, alle 18, nella Sala del Consiglio comunale di Vicenza (ingresso dalla Loggia del Capitaniato - Piazza dei Signori); seguirà la visita della mostra allo spazio LAMeC, la quale resterà poi aperta fino al 18 aprile, dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19. La sezione ospitata alla Galleria Civica Villa Valle aprirà al pubblico sabato 20 marzo alle 18. L'esposizione valdagnese potrà essere visitata fino al 2 maggio, ai seguenti orari: dal martedì al sabato dalle 16 alle 19; domenica e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. L'intera iniziativa, come si accennava, è stata realizzata con il sostegno di sponsor attivi soprattutto lungo la valle dell’Agno dove Montagna prestò in maniera generosa la sua attività di insegnante (la ditta Crocco, la Cassa Rurale e Artigiana di Brendola, Marmi Faedo, Funitek, Le Pignole). In entrambe le sedi delle mostre (a ingresso libero), si potrà trovare un ricco catalogo.

 

L'opera di Angiolo Montagna è tutta sospesa tra figurazione e astrazione, nella quale l'esperienza del vissuto non cessa di richiamare sensazioni per un rapporto emozionato con l'opera d'arte. Nelle realizzazioni della piena maturità, l'artista giunge al punto di massima dissolvenza della forma nel colore-luce, ma l'eco di filtrare memorie continua ad animare le sue composizioni. Per tutta la vita Montagna si è rivolto alla natura e agli oggetti come mediatori provvisori dell'opera d'arte, convinto che questa ha una sua autonoma realtà al di fuori di ogni teoria dell'imitazione. Il processo di sublimazione del reale di basa in lui su una paradossale coincidenza di opposti: un conflitto incomponibile e una implicazione reciproca tra il finito e l'infinito, tra il pensiero e l'immaginazione.

 

Note biografiche

Angiolo Montagna nasce a Cornedo Vicentino il 22 febbraio 1920. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove insegnano Giorgio Morandi e Virgilio Guidi. Passato a Venezia, dove ritrova Guidi, si diploma nel 1947 sotto la guida di Bruno Saetti. Espone per la prima volta a Vicenza nel 1945. Nel 1947 partecipa alla Mostra Nazionale Giovanile di Venezia e al Premio Auronzo. Nel 1951 è tra i fondatori del "Calibano", il circolo che riunisce giovani intellettuali che si propongono di rinnovare l’asfittico ambiente vicentino aprendolo alla cultura contemporanea europea. Nella città del Palladio, per iniziativa del Calibano, vengono esposte opere di artisti di fama internazionale, prestate dal gallerista veneziano Carlo Cardazzo e dalla collezionista americana Peggy Guggenheim su richiesta di Angelo Carlo Festa. Stringe amicizia con il giovane Goffredo Parise, che avrà in seguito parole di sincera ammirazione per il suo lavoro. Espone al Premio Nuoro e viene premiato alla Biennale di Verona nel 1959. Nei primi anni Sessanta è presente a Ferrara, partecipa al Premio Torino e alla Internazionale di San Marino, espone a Milano e alla Mostra Sicilia-Industria di Palermo. Nel 1963 allestisce una personale a Venezia presso la Galleria “il Canale” presentato da Licisco Magagnato. Prende parte al Premio Modigliani a Livorno, al Premio Michetti a Francavilla, alla Biennale di Verona. Ad Ancona consegue nel 1964 il Premio della RAI-TV, partecipa all’Internazionale di Zurigo e alla Biennale dell’Incisione e del Disegno di Padova. Nel 1970 tiene una personale alla Galleria Ghelfi di Vicenza presentato da Gigi Ghirotti. Nel 1971 una mostra di disegni è curata da Giuliano Menato alla Galleria Modigliani di Alte Ceccato. Nel 2001 figura nella mostra delle opere della Collezione Comunale di Valdagno allestita presso la Galleria Civica Villa Valle. Ha eseguito mosaici, vetrate, decorazioni murali per edifici pubblici e di culto in Italia e all’estero. Importanti sono le vetrate e gli arredi realizzati per le chiese parrocchiali di Cornedo, Spagnago, Ponte dei Nori, Arzignano, Valdagno, Zané, Bassano, Vicenza, Pordenone, Venezia, Reggio Emilia. Dipinge un grande quadro raffigurante il Beato Padre Salvatore Lilli, esposto nella Basilica di San Pietro a Roma per la beatificazione del frate francescano celebrata da Papa Giovanni Paolo II il 3 dicembre 1982. Nel 1983, completati i lavori di restauro dell’antica chiesa del Primato a Tabgha in Terra Santa e realizza i bozzetti per le vetrate del sacro edificio. Abilitato all’insegnamento del Disegno insegna all’Istituto Statale V. E. Marzotto, alla Scuola Media e al Liceo Artistico di Valdagno, dove dirige la Scuola di Pittura Marzotto. Muore a Cornedo il 25 gennaio 1998.

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