Città di Vicenza

16/02/2010

A Vicenza carnevale a due facce: centinaia di bambini in piazza, ma il sindaco sceglie il basso profilo “per rispetto del dolore di tante famiglie in crisi”

Tanti bambini con le loro famiglie hanno riempito di festa piazza dei Signori. Il laboratori per allenare la manualità, il “Truccabimbi”, il tappetone gonfiabile, il Ludobus, gli spettacoli di giocoleria e il Circo di Cartone sono le iniziative organizzate dal Comune con Arciragazzi per il carnevale 2010 questo pomeriggio a partire dalle 15. Centinaia di maschere colorate in una piazza dei Signori tramutata in un tappeto di coriandoli hanno festeggiato il martedì grasso accompagnate dalla musica della Sauro’s band.

Il sindaco ha scelto di non vestirsi in maschera quest’anno per la festa in piazza. “Sono disperato, sono disperato. Ho un affitto da pagare, bambini, problemi. Bollette…”: è questo il tono della lettera di un cittadino che lamenta di aver perso il lavoro da parecchi mesi. Una situazione in cui si trovano numerose famiglie in questo periodo di crisi. “Questa lettera è una delle tante con il medesimo tono che arrivano sulla mia scrivania – sottolinea il sindaco Achille Variati - nelle quali è evidente una sofferenza diffusa dovuta alla situazione difficile che stiamo attraversando. Di fronte al dolore di quanti si sentono colpiti in prima persona dalla crisi non me la sono sentita quest’anno di vestirmi in maschera per la festa dedicata ai bambini, oggi, in piazza dei Signori. Sto facendo il possibile per dare più che posso ai cittadini che chiedono aiuti economici, nonostante le difficoltà nel chiudere il bilancio, e per difendere fino all’ultimo euro i soldi stanziati per i servizi sociali e le varie forme di aiuto alle famiglie sviluppate dall’amministrazione. Ma con i tagli che dobbiamo fare a causa dei minori trasferimenti dallo Stato e del crollo delle entrate, è davvero dura”.
Continua il sindaco – “Siamo in campagna elettorale per eleggere il consiglio regionale. Mi auguro che i progetti proposti siano seri, consoni alla situazione che stiamo vivendo. Non è più il tempo delle promesse, ma delle soluzioni concrete”.

Il testo della lettera di un cittadino inviata al sindaco
“È la forza della disperazione che mi ha spinto a scrivere a Lei.
Il mio problema è che sono senza lavoro ormai da parecchio tempo….
In questo lasso di tempo ho fatto parecchie domande ma a causa della crisi mi hanno sempre risposto picche.
Sono disperato, sono disperato. Ho un affitto da pagare, bambini, altri problemi. Bollette….
Mi può aiutare? Sono disperato, sono disponibile per qualsiasi lavoro….”

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