Città di Vicenza

12/02/2010

L’Aquila, il Comune di Vicenza contribuisce alla ricostruzione finanziando in parte un progetto di aggregazione per bambini e ragazzi

L’assessore Cangini: “Ristabilire il tessuto sociale è importante quanto la ricostruzione della città”

Il Comune di Vicenza contribuirà alla ricostruzione dell’Aquila e lo farà finanziando con 13 mila euro un progetto che riguarda un centro di aggregazione per bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni.

Lo scorso maggio, infatti, il Consiglio comunale deliberò di istituire un fondo di solidarietà a favore delle popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto del 6 aprile, che inizialmente si intendeva destinare alla realizzazione di un’eventuale opera pubblica da concordare con le autorità locali. Fu così aperto un conto corrente per i contribuiti volontari e personali degli amministratori, dei dipendenti del Comune e delle aziende partecipate, nonché dei singoli cittadini, associazioni e imprese private del territorio comunale. Ai 1300 euro così raccolti sono stati aggiunti altri 10 mila euro prelevati dal capitolo di bilancio relativo alle iniziative legate all’attività istituzionale del sindaco e altri 1700 euro dal capitolo dei contributi agli enti per la protezione civile.

“La commissione consiliare speciale istituita appositamente per seguire da vicino l’iniziativa – spiega l’assessore alla protezione civile, Pierangelo Cangini - si è ben presto resa conto che per ambire alla realizzazione di un’opera pubblica, come ad esempio una scuola materna, ci sarebbero voluti almeno 200 mila euro e che la crisi economica in atto non avrebbe certo favorito la donazione di contributi da parte dei cittadini. In seguito quindi ai colloqui con il vicesindaco aquilano Roberto Riga, che ho avuto quando nel settembre scorso visitai la città a nome dell’amministrazione, ho proposto alla commissione speciale di optare per il finanziamento di un progetto volto piuttosto alla ricostruzione sociale della popolazione terremotata: dopo l’emergenza, del resto – sottolinea Cangini -, ristabilire il tessuto sociale è importante quanto la ricostruzione della città. E insieme a noi contribuiranno altri enti tra cui il Comune di Padova, che ha stanziato la stessa nostra cifra”.

Il progetto proposto all’assessore Cangini dal capoluogo abruzzese riguarda l’utilizzo - dallo scorso novembre al prossimo giugno, per una spesa complessiva di poco inferiore ai 100 mila euro - di spazi ricavati all’interno dei nuovi villaggi da adibire a centro di aggregazione, in modo da riempire quel vuoto creato dal sisma con la cancellazione dei luoghi in cui i ragazzi erano soliti trovarsi.

Il Comune di Vicenza contribuirà nel dettaglio alle spese per le prestazioni professionali degli operatori che svolgono le attività nel centro di aggregazione: si va dal coordinatore tecnico allo psicologo, dall’assistente sociale agli educatori (diversi per ciascuna fascia d’età), i quali devono essere in possesso dei titoli per esercitare la professione, disoccupati e conoscitori della realtà dell’Aquila.

“Oltre infatti a voler offrire attività di doposcuola, laboratori di pittura, musica, informatica e teatro, nonché ludoteca e cineforum a favore dei ragazzi – commenta Cangini -, l’obiettivo è anche quello di dare un’occupazione ad operatori sociali rimasti senza lavoro”.

Il centro è aperto cinque pomeriggi alla settimana dalle 15 alle 19 e consente inoltre di sviluppare attività di supporto ai genitori, di sensibilizzazione, formazione e informazione degli operatori sociali, ma anche di monitorare l’attività del centro attraverso statistiche, questionari, colloqui, valutazioni esterne e quant’altro possa dare un riscontro sull’efficacia dell’iniziativa. 

Terminata la fase dell’emergenza, il Comune di Vicenza potrà a sua volta beneficiare di interventi formativi da parte degli operatori aquilani circa le azioni prioritarie e gli interventi d’urgenza da attivare in caso di calamità naturali. “In questo modo infatti – evidenzia Cangini – si valorizza l’esperienza e si migliora l’azione del sistema di assistenza sociale e di protezione civile della nostra città nel caso si dovessero verificare momenti di straordinaria emergenza fra la popolazione”. 

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