03/02/2010
Su Citylights il comando militare USA “racconta” Africom
La cover “La città delle spie” dedicata ai servizi segreti a Vicenza
Una cover provocatoria, con un corso Palladio popolato dei molti interpreti del leggendario James Bond, il più popolare agente segreto di tutti i tempi, su cui campeggia il titolo: “La città delle spie”.
E un lungo intervento, eccezionale e inconsueto, del comando militare USA di Vicenza su Africom.
È quello che offre il numero di febbraio di Citylights, il mensile del Comune di Vicenza da oggi in distribuzione gratuita in città.
A firma nientemeno che del Generale William Garrett III, di stanza alla Ederle (e ufficiale più alto in grado dell’esercito a stelle e strisce in Italia), Citylights pubblica uno scritto che offre l’interessante punto di vista americano sul crescente impegno militare degli USA in Africa. Come spiega l’editoriale, «La richiesta di pubblicazione è arrivata proprio dal comando militare statunitense di Vicenza, in “risposta” a un articolo pubblicato nel Citylights di settembre. In quel pezzo, “Giallo d’Africa”, si raccontava l’avanzata dell’egemonia cinese sul Continente Nero, e si riferivano le ipotesi secondo cui la creazione del comando militare Africom, che interessa anche la Ederle, rappresentasse proprio la risposta USA al predominio della Cina. Ora potete leggere la preziosa e articolata “replica” americana, e giudicare – come sempre dev’essere – da voi».
Il pezzo di doppia pagina che riprende la cover dedicata a “La città delle spie”, invece, ricostruisce
il quadro di una Vicenza in cui i servizi segreti e in genere lo spionaggio hanno avuto parecchio da dire – e da fare. «Fin dai tempi – spiega l’editoriale – della Serenissima Repubblica Veneta, crocevia di mille intrighi e fucina di spie, codici, stratagemmi. Fino agli anni ’90, che vedono affiorare dalle cronache giornalistiche elementi spesso opachi e misteriosi, che indicherebbero nella nostra città il teatro di operazioni poco cristalline. E guardando al futuro, non è difficile immaginare come la città che a breve ospiterà la seconda maggior concentrazione di militari statunitensi in Europa possa essere, piuttosto comprensibilmente, oggetto di speciali attenzioni da parte delle intelligence di mezzo mondo. E poi, alzi la mano chi, in questa città che coltiva da sempre il piacere sottile del pettegolezzo e di un certo beneducato voyeurismo, non è stato almeno una volta delatore o vittima di delazione – almeno una volta spiato, o spione».
ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.