Città di Vicenza

14/12/2009

Il Comune ospita per la prima volta la presentazione del calendario dell’esercito

Questa mattina Palazzo Trissino ha ospitato per la prima volta la presentazione del calendario dell’esercito. E’ stata un’occasione per parlare di come cambia quest’istituzione. A fare gli onori di casa, il sindaco di Vicenza Achille Variati, mentre per l’esercito c’era il generale Enrico Pino, che guida il comando veneto.

“L’esercito italiano sta cambiando – ha ricordato il sindaco – oggi i militari sono tutti professionisti  che, specchio di una società interculturale, nel rispetto delle differenze stanno sperimentando un modo nuovo di servire la patria, in una realtà che opera a tutela della pace in luoghi vicini e lontani. Si tratta di uomini e donne molto preparati e attrezzati, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche nella capacità di dialogo con le popolazioni che incontrano. I cittadini provano affetto per questo esercito di professionisti preparati che lavorano per l’uomo; un esercito agli antipodi di realtà che pure sono presenti nel mondo: i 300 mila bambini soldato da un lato e i robot senz’anima rappresentanti da certa tecnologia militare dall’altro”.

Il comandante Pino ha ringraziato Variati per l’ospitalità riservata alla presentazione del calendario che quest’anno è dedicato “ai nuovi volti di un esercito senza confini”. Vi sono infatti fotografati anche militari di colore, ormai parte integrante e perfettamente integrata nell’esercito. La presentazione del calendario è stata anche l’occasione, per il comandante Pino, di ricordare la consistente presenza italiana in Afghanistan, in Libano e nel Kosovo, oltre che l’impegno nel progetto “strade sicure”, in concorso con le forze dell’ordine per innalzare il senso di sicurezza in alcune città italiane. “A parte le statistiche – ha commentato a margine il sindaco – che indicano Vicenza più sicura di altre in tema di criminalità, i cittadini hanno comunque una percezione di insicurezza. Di sicuro alcuni elementi di violenza urbana che si sono verificati altrove qui non ci sono stati. Il nostro impegno, in ogni caso, è sempre quello di intervenire prima che si creino momenti di tensione, andando a recuperare, come con le iniziative di rivitalizzazione di Campo Marzo, le zone di degrado. Rimane lo zoccolo duro dei furti nelle case e della criminalità organizzata che sfrutta la prostituzione, ma ritengo che per colpire davvero questi fenomeni serva prima di tutto l’attività di investigazione”.   

 

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