Città di Vicenza

11/12/2009

PAT, la soddisfazione dell’amministrazione il giorno dopo l’adozione in consiglio comunale. Variati: “Ora subito al lavoro sul primo piano degli interventi”

All’indomani dell’adozione del PAT, dopo una maratona di 24 ore di consiglio comunale e un centinaio di votazioni, il sindaco Achille Variati esprime la soddisfazione dell’amministrazione di Vicenza:  “L’ultimo PRG della città risale al 1979. Questo fa capire come l’adozione del PAT rappresenti un evento centrale all’interno non solo di un mandato ma di un intero ciclo di mandati amministrativi. Il PAT detta la strategia e la funzionalità di un modello di città, di un’idea di città. In un solo anno di intenso lavoro abbiamo portato questo importantissimo documento in consiglio comunale e ciò rappresenta un record. L’averlo fatto con un progettista del Comune, l’architetto Antonio Bortoli, e con un’equipe che è tutta all’interno della struttura, salvo alcune consulenze specialistiche, è pure un evento eccezionale, perché una squadra che si è dimostrata in grado di progettare per la città sarà anche in grado di interpretare correttamente i piani di intervento che seguiranno al PAT così come le applicazioni sull’edilizia privata”.
Ma la soddisfazione del sindaco nasce anche dall’esito del voto del consiglio comunale: “Questa notte – commenta Variati – erano presenti in aula tutta la maggioranza compatta e tutti gli assessori della giunta. In più, ben tre gruppi consiliari di minoranza su cinque, cioè l’UDC, la Lista Cicero impegno a 360° e Vicenza Libera No Dal Molin, alla fine di un percorso di discussione e di analisi di una manovra emendativa complessa, hanno dato un’astensione motivata, riconoscendo il valore dell’adozione di un PAT che la città attendeva da tanti anni”.
“Non solo io - prosegue il sindaco - ma l’assessore all’urbanistica Lazzari , tutta la giunta e l’intera maggioranza hanno riposto speranza in questo piano, speranza che si fonda su un’idea di città che ha per obiettivo l’alzare la qualità della vita di Vicenza. Ma la speranza deve essere accompagnata dal coraggio: adesso comincia il momento del coraggio e della sfida. Ciò che abbiamo nelle carte va trasformato in azioni concrete, che diano a Vicenza la nuova armonia che abbiamo disegnato. Per fare questo, in tempi difficili di bilanci grami, c’è bisogno di coraggio, dell’amministrazione e dei privati che accoglieranno la nostra sfida. Noi non abbiamo paura degli interessi privati, perché ci confronteremo alla luce del disegno di città che il consiglio comunale ha adottato questa notte”.
Quanto all’iter, dopo i 30 giorni di pubblicazione nel Bur, che avverrà il 18 dicembre, scatteranno altri 30 giorni per le osservazioni, quindi la definizione della Vas, la valutazione ambientale strategica e la conferenza dei servizi indetta dal Comune in collaborazione con la Regione Veneto. “Nel frattempo e senza indugi – annuncia il sindaco – gli uffici cominceranno già a lavorare al primo piano degli interventi, di esclusiva competenza e responsabilità del consiglio comunale, che darà il via ai cantieri di questo straordinario disegno di città. In questo primo piano contiamo di inserire tutti gli accordi che riusciremo a perfezionare con gli altri enti e con i privati: a partire da Ipab e Ulss per le strutture per anziani non autosufficienti, Ulss per l’ampliamento dell’ospedale, Provincia per la valorizzazione delle sue proprietà, demanio per san Biagio, Ftv ed Aim per il filobus elettrico, e, tra i privati, Banca Popolare, area Zambon, e tutti coloro che avranno il coraggio di affrontare questa nuova sfida. In più, ora che Vicenza riscatta la propria autonomia proprio grazie a come cambiano le regole del gioco, cominceremo a lavorare anche sul PATI, il piano attuativo territoriale integrato, da realizzare con i Comuni della cintura urbana svolgendo un ruolo di vero capoluogo”.
“Nel primo anno di amministrazione – gli fa eco l’assessore all’urbanistica Francesca Lazzari - l’esserci cimentati nella discussione e condivisione di temi così alti e nello stesso tempo così concreti ha fatto crescere uno spirito di squadra molto forte. Questo è stato possibile perché lo stile dell’amministrazione Variati è quello del dialogo e del confronto”.
Con l’assessore Lazzari e il progettista Bortoli, che ha definito un privilegio l’aver lavorato a questa procedura totalmente nuova per gli stessi tecnici, nel giorno della soddisfazione il sindaco ha voluto al suo fianco anche i tre capigruppo consiliari dei gruppi di maggioranza che hanno sostenuto in modo compatto il percorso del PAT.
“Dopo questa esperienza – dichiara Federico Formisano, capogruppo del PD – ci sentiamo pronti agli impegni successivi che prevedono un ruolo decisivo ed esclusivo del consiglio comunale. La maggioranza, in questa lunga maratona, ha garantito il suo sostegno con convinzione e senza smagliature”.
Giovanni Rolando, capogruppo della lista Variati Sindaco, ricorda: “Solo i capoluoghi Verona e Padova e pochissime altre città del Veneto ad oggi hanno adottato il PAT. Per questo per Vicenza si tratta di un passaggio storico, di uno straordinario fatto di innovazione politica, tradotto in un confronto con la società civile, i quartieri, i cittadini, che darà frutti importanti nei prossimi 20 anni. Ieri una maggioranza granitica ha allargato il suo consenso grazie all’astensione benevola e costruttiva di tre gruppi di minoranza. Chi, al contrario, ha scelto la contrapposizione frontale si accorgerà presto dell’errore commesso”.
“Anche attraverso il PAT – conclude Stefano Soprana, capogruppo di Vicenza Capoluogo – Vicenza acquisisce una nuova funzione all’interno della provincia e della regione, perché i problemi della città si risolvono solo se inquadrati nella complessità del luogo in cui è inserita. Il PAT è stato composto grazie a una forte partecipazione della maggioranza che ha saputo costruire una rete di relazioni da allargare a tutta la città. Da oggi c’è uno nuovo spartiacque, Vicenza città capoluogo può aprirsi al suo futuro ed acquisire il ruolo che merita nel nuovo Veneto”.

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