Città di Vicenza

02/11/2009

Principe di Piemonte, il sindaco Variati chiede alla Regione lo scioglimento del Cda

Il sindaco di Vicenza Achille Variati ha preso in mano carta e penna e ha scritto oggi alla Regione Veneto per chiedere lo scioglimento e quindi la revoca del Consiglio di amministrazione dell’Ipab Principe di Piemonte.

L’iniziativa del primo cittadino berico è stata dettata dagli ultimi sviluppi di una vicenda iniziata con la scoperta dell’ammanco di 276 mila euro dai fondi dell’istituto per l’indebita appropriazione da parte dell’ormai ex presidente Sergio Fratantoni.

Inizialmente il sindaco aveva osservato un atteggiamento di prudenza nei confronti dei rimanenti membri del Cda: “Si erano infatti comportati in modo limpido e avevano fatto ciò che andava fatto – osserva Variati -, informando la Procura affinché avviasse immediatamente le indagini. Dopodiché, a norma dello statuto dell’ente, gli amministratori hanno deliberato la decadenza di Fratantoni dalla presidenza, in quanto ingiustificatamente mancato per più di tre sedute del Cda”.

“Tuttavia circa 10 giorni fa – aggiunge il sindaco - incontrando la vicepresidente Simona Siotto, le avevo francamente espresso il mio pensiero, ovvero, data la situazione, l’opportunità che il Cda si dimettesse per mettermi nelle condizioni di effettuare nuove nomine senza passare per provvedimenti che a loro volta potessero generare ulteriori paralisi e confusioni. Fatta eccezione per l’unico da me nominato, del resto, considero infatti la carica degli altri consiglieri al momento solo prorogata, perché legata al mandato del mio predecessore e quindi, a norma dell’articolo 50 del Tuel, superabile da nuove nomine del sindaco”.

“A quanto pare il mio appello si è perso – constata Variati, annunciando tra l’altro che l’unico membro del Cda da lui stesso nominato, Nicola Zamperetti, ha rassegnato le dimissioni questa mattina - e visto che in questi giorni è emerso addirittura che l’ultimo bilancio approvato dall’istituto Principe di Piemonte risale al 2002, ho ritenuto opportuno scrivere al Governatore Giancarlo Galan, all’assessore regionale alle Politiche sociali, Stefano Valdegamberi, e al dirigente per i servizi sociali, Michele Maglio, affinché intervengano immediatamente o con lo scioglimento del Cda, in modo che io possa procedere con un nuovo decreto di nomina, oppure con la nomina di un commissario da parte della Regione stessa. La normativa regionale infatti mette in capo a Palazzo Balbi la vigilanza degli enti socio-assistenziali”. 

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