Città di Vicenza

05/10/2009

Il primo Pat di Vicenza è pronto, giovedì l’approvazione formale della giunta

Sarà nella seduta di giovedì pomeriggio che la giunta comunale licenzierà ufficialmente il Pat, avviandolo all'iter consiliare, ma nella sostanza il fondamentale documento che pianifica l’assetto del territorio della città per i prossimi 10 anni è già stato recepito nella seduta di questa mattina.

Nel frattempo infatti il Pat si completerà del rapporto ambientale, ovvero della Vas, la  valutazione ambientale strategica, e della Vinca, la valutazione  di incidenza ambientale, oltre alla valutazione di compatibilità idraulica. Tutta la documentazione completa delle tavole verrà quindi trasmessa alla commissione territorio che si riunirà giovedì, subito dopo la giunta, con la  prevista audizione del sindaco.

Questo pomeriggio sono stati il sindaco Achille Variati e l’assessore alla progettazione e innovazione del territorio, Francesca Lazzari, a presentare le principali azioni di riqualificazione e riconversione contenute nel Pat, a partire da quelle di interesse pubblico strategico. E quindi: la stazione Fs, l’area San Biagio, le mura di viale Mazzini, San Rocco e Santa Maria Nova, l’area dell’ex centrale del latte, l’area di Maddalene, il depuratore di Casale, l’ospedale San Bortolo, il quartiere dell’università, il quartiere fieristico, il polo della prevenzione, il polo degli impianti sportivi, l’asse culturale compreso tra piazza Castello, i Giardini Salvi e piazza Matteotti, e la  riorganizzazione dei servizi per la gestione urbana.

“Non è un libro dei sogni – ha commentato il sindaco Variati -. È un  Pat che ha realistiche possibilità di vedere realizzate la gran parte delle cose previste. Non solo: è un piano equilibrato ed armonioso perché pone attenzione alla qualità della vita e quindi anche al rapporto tra costruito e non costruito, con una filosofia che prevede più il riuso e la riconversione del già edificato che la dissipazione di nuovo territorio; punta inoltre alla  diminuzione del traffico urbano con una mobilità che incoraggia e favorisce l’uso della bicicletta e una circolazione non solo privata, ma anche pubblica, e  che per questo dovrà essere efficiente, moderna e competitiva”.

“A dimostrazione della concretezza e del realismo del Pat – ha  inoltre aggiunto Variati – sono già state firmate da privati nove intese preliminari che sottoscriverò giovedì subito dopo l’adozione formale della delibera. Si tratta dell’interesse dei rispettivi proprietari a collaborare all’attuazione mediante forme perequative e compensative”. Si va quindi  dall’arena eventi / Stadio Menti alla piazza di Bertesina, dal Monte Asolone / Astichello all’area ex Zambon, dall’ex parcheggio Europa alle Montagnole, dal Campo federale all’area ex-Domenichelli.

Inoltre il Pat, pur non definendo alcuna specifica ipotesi attuativa, delinea altre nove questioni, come, ad esempio, un centro logistico a Vicenza  Est.

Il Pat conferma poi le previsioni di sviluppo a 130 mila abitanti, la cui crescita teorica di 14mila abitanti in 10  anni si localizzerà più nella città consolidata che in periferia. 

Dal punto di vista della viabilità il Pat vede confermato tutto l’asse sud già presentato, compreso il tunnel sotto monte Berico, così come il prolungamento a nord di via Aldo Moro secondo il tracciato concordato in sede di assemblea con gli abitanti di Anconetta. Vengono  individuati due corridoi di collegamento est-ovest a nord della città: uno per la Tangenziale Nord, come da ipotesi elaborate dal tavolo coordinato dalla  Provincia, e uno "ecologico" più a sud, sopra viale Dal Verme, con un possibile utilizzo anche in chiave di percorso ciclabile. Il sistema delle reti ciclabili poggerà su tre tipologie: radiali (di collegamenti con gli altri Comuni  limitrofi), anulari e di  quartiere.

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