Città di Vicenza

14/09/2009

Dal Molin, il sindaco Variati: “La base si farà. Ma grazie al movimento dei cittadini, la città potrà pretendere dallo Stato le compensazioni”

“Non vedo altre strade da percorrere per bloccare la realizzazione della base americana. È quindi giunto il momento di aprire un nuovo capitolo, quello delle opere di compensazione”. Le parole, sofferte, sono quelle del sindaco di Vicenza Achille Variati, già anticipate, di persona, sabato sera al Festival del presidio “No Dal Molin”, perché “se mi appresterò a sedere ad un tavolo con lo Stato per verificare prima, e concordare poi, la disponibilità a delle opere compensative per la ferita che è stata inferta e imposta alla città, lo devo al fatto che alle spalle non ho una città silenziosa e rassegnata. Non andrò quindi dal Governo ad elemosinare, ma avrò la forza per pretendere, a testa alta. L’incontro di sabato sera mi è costato molto emotivamente – confessa Variati –, ma non avevo scelta: dovevo comunicare l’amara realtà guardando negli occhi quei concittadini che in tutti questi anni hanno coraggiosamente tenuto alta la faccia della dignità di Vicenza”.

Il sindaco precisa inoltre di non aver mai cambiato idea: “Anzi – ricorda -, ho sempre ritenuto che fosse un grave errore realizzare una base lì, in quel sito particolare, al Dal Molin. Tuttavia io non sono un qualsiasi cittadino: sono un amministratore, che può e deve percorrere solo le strade amministrative per opporsi. E le ho percorse tutte: quella giuridica e giurisdizionale, ricorrendo al Tar e al Consiglio di Stato, quella dei rapporti politici nazionali, quella europea e anche quella internazionale. È dunque con sofferenza che oggi dico che non abbiamo alcuna altra strada da percorrere per bloccare la base. Non è stato un anno perso – ribatte Variati -. Potrei, anzi, dire che altri avendo avuto a disposizione diversi anni, non mi hanno consegnato nulla tranne un assenso dato per il luogo sbagliato, e nulla nemmeno sul tavolo delle compensazioni, visto che il documento votato dal consiglio comunale del 2006 è molto generico e non detta precisi impegni. Basta ricordare che una delle condizioni dettate da quell’ordine del giorno era che l’aeroporto civile non avesse danni, e oggi è completamente smantellato per far posto al cantiere”.

Variati spiega quindi come ora intende muoversi: “Avvierò a breve una serie di incontri per sentire l’opinione della città, e quindi delle istituzioni a partire dalla Provincia, delle forze politiche di maggioranza e di opposizione, nonché delle forze imprenditoriali, economiche e sindacali, e dei movimenti. Vedrò quindi di interpretare una sintesi delle richieste che emergono per portarle ad un tavolo Comune-Stato, senza nulla togliere al ruolo di coordinamento tecnico della Provincia su tutte le opere che dovessero coinvolgere altri Comuni”.

Il sindaco infine scende più nel dettaglio sul tema delle compensazioni: “Lasciando da parte gli aspetti ideologici su cui ognuno può pensarla come vuole, il punto di partenza è che il Dal Molin è innanzitutto una ferita urbanistico-ambientale. Mi aspetto quindi che lo Stato dimostri una particolare attenzione per le compensazioni di carattere ambientale, visto che la città già vive una situazione critica sul fronte dell’inquinamento”.

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