Città di Vicenza

28/08/2009

La partecipazione dei cittadini al PATdi Vicenza fa scuola a Pola

Si è parlato del futuro urbanistico di Vicenza, nei giorni scorsi, a Pola, alla conferenza “Post Capitalist City” organizzata in tre aree demilitarizzare nel cuore della città croata.

Il tema dei tre giorni di studio era l’analisi di esperienze di urbanistica non convenzionale, tutte legate dal filo conduttore della partecipazione dei cittadini. Ad affrontare l’argomento c’erano professionisti di importanti studi e gruppi di ricerca che in Europa si occupano delle tematiche della città contemporanea.

Accanto ad interventi che hanno riguardato città come Berlino, Madrid, Parigi, Vienna, e, per l’Italia, Milano e Roma, è stato presentato anche il caso Vicenza. A raccontare la “buona pratica” messa in atto dal Comune di Vicenza sono stati gli architetti dello studio Fram_menti di Castelfranco Veneto, consulenti dell’assessorato all’innovazione e progettazione del territorio proprio per le iniziative di partecipazione e comunicazione ai cittadini nell’ambito del percorso di formazione del PAT, il piano di assetto del territorio.

Notevole l’interesse destato tra i presenti dal progetto di partecipazione-comunicazione del PAT di Vicenza, fatto di incontri per gruppi ristretti, di esperienze aperte a tutti i cittadini, di mostre interattive, di conferenze pubbliche. In particolare, il caso Vicenza è stato apprezzato perché è riuscito a coinvolgere i cittadini non su temi relativi a edifici concreti (teatri, stadi…), ma su cartografie e progetti urbanistici complessi e, per le persone non esperte, potenzialmente astratti.

Vicenza, insomma, non solo non ha sfigurato accanto alle principali capitali europee da anni attive sul fronte della partecipazione, ma ha fatto scuola per la carica innovativa riconosciuta a questa esperienza, in particolare nel rapporto tra amministrazione e cittadino e tra cittadino e piano urbanistico. Il tutto con il controllo e la supervisione scientifica dello Iuav, l’università di architettura di Venezia, che ha svolto il ruolo di garante anche delle componenti più sperimentali del percorso.

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