Città di Vicenza

24/08/2009

Palazzo Trissino sulle ipotesi di sfiducia al cda Ipab: “L’obiettivo del Comune è fare chiarezza sul potere di revoca del sindaco"

"In particolare verso le nomine fatte discutibilmente in chiusura di mandato dalla precedente amministrazione. Per ora si tratta solo di un approfondimento doveroso”

Dopo le notizie riportate da alcuni quotidiani sui rapporti tra Comune e Ipab, e in particolare sulla possibilità di un atto di sfiducia dell’attuale cda dell’ente da parte dell’amministrazione comunale, il portavoce e capo di gabinetto del sindaco di Vicenza, Jacopo Bulgarini d’Elci, precisa la posizione di Palazzo Trissino: “La questione del potere di revoca da parte del sindaco nei confronti di amministratori di nomina comunale non riguarda esclusivamente l’Ipab. Più in generale, c’è un punto di domanda su tutte le nomine effettuate dall’amministrazione Hüllweck negli ultimi o ultimissimi giorni del proprio mandato. La questione è semplice: dato che il rapporto che lega il sindaco agli amministratori da lui nominati è un rapporto fiduciario, come è pensabile nominare consigli di amministrazione e presidenti - che dovrebbero rimanere in carica per anni - un attimo prima di dimettersi o di vedere concluso il proprio mandato? A Vicenza, purtroppo, è successo proprio questo, con il risultato che una maggioranza eletta democraticamente dai cittadini si è trovata in eredità cda legati, per definizione, ad un rapporto fiduciario con la precedente amministrazione. Un’amministrazione peraltro di un colore politico diverso”.

“A fronte di una scelta con tutta evidenza scorretta, e che non a caso all’epoca fu oggetto di feroci critiche e contestazioni – prosegue il portavoce – l’amministrazione ha avviato un approfondimento per fare finalmente chiarezza in una materia ingarbugliata dalle sovrapposizioni contraddittorie tra normative e regolamenti nazionali, regionali, comunali e persino degli enti stessi. È del tutto doveroso da parte dell’amministrazione fare tutti gli approfondimenti necessari a verificare se il potere di revoca del sindaco si estenda anche, come il buon senso suggerirebbe, ad amministratori nominati da un sindaco precedente. Gli approfondimenti in corso riguardano la normativa, la giurisprudenza, le circolari interpretative e le sentenza di tribunali amministrativi”.

“Come ho detto – spiega il portavoce del sindaco – la questione non riguarda solo l’Ipab, perché gli ultimi giorni dell’amministrazione Hüllweck furono di un attivismo notevole da questo punto di vista: subito prima delle sue dimissioni, e per la verità anche alcuni giorni dopo, prima dell’arrivo del commissario prefettizio, furono firmati numerosi decreti di nomina. Con l’Ipab la situazione è più complessa, e non solo per l’importanza strategica che questo ente riveste nelle politiche sociali e di assistenza: gli ultimi mesi sono stati scanditi da numerosi e spesso ingiustificabili attriti tra l’assessore ai servizi sociali e il presidente dell’Ipab, anche consigliere comunale di opposizione. Alcune ripetute polemiche, strumentali, e recenti vicende problematiche hanno contribuito a rendere francamente difficile, e non certo per volontà dell’amministrazione comunale, un rapporto che invece dovrebbe avere un unico obiettivo: la qualità della vita degli anziani e delle persone assistite. L’idea che l’Ipab possa essere usato come strumento di battaglia politica sarebbe inaccettabile non solo per la maggioranza ma anche per i cittadini”.

“Detto questo – conclude il portavoce – siamo ancora in una fase di approfondimento. Eventuali ulteriori valutazioni e scelte verranno fatte dal sindaco e dalla giunta solo quando ci sarà un’assoluta chiarezza sui poteri di nomina e revoca previsti dalla legge”.   

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