Città di Vicenza

23/07/2009

Preponderanza di presidi dal Sud Italia, l’assessore all’istruzione Moretti commenta la mozione approvata dal consiglio provinciale

Il vicesindaco e assessore all’istruzione Alessandra Moretti commenta la mozione targata Pdl-Pd votata dal Consiglio provinciale di Vicenza circa quella che viene considerata un’eccedenza di idonei del Sud Italia al ruolo di presidi nella graduatoria nazionale e con la quale si chiede al Governo di introdurre correttivi di equità nelle nomine delle dirigenze scolastiche.

“Credo che la mozione del consiglio provinciale di Vicenza costituisca una giusta reazione-provocazione ad un problema serio e reale – sottolinea Moretti -: quello della disomogeneità nell’applicazione della normativa nazionale da parte delle regioni italiane. Vi sono infatti regioni virtuose, come il Veneto, che bandiscono i concorsi, in questo caso per gli incarichi di dirigente scolastico, sulla base delle reali esigenze delle istituzioni scolastiche, rispettando così quanto prevede la normativa relativa alla programmazione del reclutamento del personale. Ci sono invece altre regioni, ed in particolare quelle del Sud, che disapplicano la normativa, dichiarando idonei un numero di dirigenti di gran lunga superiore ai posti disponibili. Tale atteggiamento è conseguenza di pressioni e spinte clientelari di cui alcune regioni sono vittime consapevoli e che causano effetti perversi, oltre che lanciare un messaggio diseducativo ed eticamente scorretto ai danni dei più meritevoli. Questa problematica, tra l’altro, potrebbe scaturire anche per i docenti”.

“La prassi – continua l’assessore Moretti - determina anche uno scollamento tra il personale ed il territorio in cui dovrà andare ad operare. Infatti il ruolo del dirigente scolastico è, secondo la norma dell’autonomia, quello di attivare ogni possibile forma di collegamento e collaborazione con il territorio. Tuttavia questo importante obiettivo viene meno qualora il dirigente non conosca il territorio in cui si trovano le scuole da lui dirette. Inoltre il dirigente costretto a spostarsi in altra regione rispetto a quella di provenienza, appena gli si presenterà l’occasione, chiederà il trasferimento, interrompendo una continuità di rapporti necessaria al bene della scuola e della comunità. Tra l’altro ciò impedisce di dare la possibilità di diventare presidi a tanti insegnanti in servizio nel Veneto e che aspettano da anni il concorso. Questo perchè molti posti verrebbero occupati da dirigenti provenienti da altre regioni. Al danno si unisce così la beffa. La legge, invece – conclude Moretti -, deve essere uguale per tutti senza elusioni o scappatoie”.

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