Città di Vicenza

15/07/2009

TAV, Variati: “Soddisfatti della notizia, evitato un errore catastrofico per il Nordest. Vicenza pronta a fare la sua parte”

“Dal Governo arriva una buona notizia per il Veneto e il Vicentino. Dimenticare il Nordest dallo sviluppo infrastrutturale del Paese sarebbe stato un errore catastrofico”. È il commento del sindaco di Vicenza, Achille Variati, alla delibera del Consiglio dei Ministri che colloca il ramo nordest della TAV tra le opere prioritarie. “Il Veneto era rimasto scioccato dal blocco del finanziamento da parte del Cipe, come testimoniano le prese di posizione dei presidenti regionale e provinciale degli industriali Tomat e Zuccato. Dimenticare così il cuore produttivo del paese, inibire lo sviluppo futuro della terra che per concentrazione imprenditoriale è sempre stata la locomotiva d'Italia, era sembrato a molti uno schiaffo ingeneroso e miope”.

Sull’esplicita menzione da parte governativa alla necessità di risolvere il nodo di Vicenza, Variati – che proprio sul tema TAV aveva avuto la delega a coordinare la posizione dei sette comuni capoluogo veneti – il sindaco ribadisce la disponibilità dell’amministrazione a offrire la massima collaborazione: “Ho ribadito anche di recente – spiega – che Vicenza è pronta a fare la sua parte, fino in fondo: la nostra tesi è che la TAV debba passare dal territorio vicentino, perché l’ipotesi della curva per aggirare i Berici a sud ci pare complessa e problematica.  E' anche vero, non lo si può nascondere, che il "nodo berico" è stato per tutti gli ultimi anni un oggettivo ostacolo alla stessa progettazione del passaggio del corridoio: ma la mia amministrazione, fin dal suo insediamento, ha manifestato un chiaro interesse a riprendere il ragionamento in termini costruttivi. Questa notizia darà ulteriore impulso al lavoro che già avevamo avviato: proprio nelle ultime settimane, per dire, si è riunito con il coordinamento del capoluogo un tavolo dei comuni contermini e interessati alla tratta, e da poco si è insediato il comitato tecnico chiamato ad affrontare le problematiche poste ai nostri territori da un’opera di questa portata e a prospettare le soluzioni possibili. Cito ad esempio la necessità di prevedere tratte interrate con tunnel di profondità, perché il nostro territorio urbano è oggi saturo e non potrebbe sostenere l’attraversamento a grandissima velocità in superficie: su questo però abbiamo già i progetti, dettagliati, sviluppati dalla precedente amministrazione, e siamo pronti a portarli in qualsiasi momento al tavolo del confronto. Anche sull’annosa questione della fermata, che da qualcuno è stata letta come una rivendicazione meramente campanilistica, abbiamo suggerito pragmaticamente di tenerla distinta da quella della stazione: una stazione a Vicenza permetterebbe l’accesso immediato a questa rete di grande movimentazione da parte di un territorio che ha un’importanza strategica dal punto di vista economico e produttivo, e che soffre però da sempre di una penalizzante deficienza infrastrutturale. Ma una stazione non significa necessariamente la fermata di ogni corsa: il numero degli “stop” in città può essere deciso in termini di mercato, sulla base dei flussi oggettivi di utenti dell’alta velocità”.

Variati richiama anche, in ottica complementare, l’altro grande progetto infrastrutturale veneto, il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale: “All’SFMR va dato immediato impulso, perché garantisca comunque la possibilità per la nostra provincia di intercettare in tempi rapidi la TAV nelle stazioni individuate: quella di Vicenza, se come spero ci sarà, o quelle di Padova e Verona”.

“In ogni caso – conclude il sindaco di Vicenza - la TAV è troppo importante per un'intera macro-regione europea perché non si trovi un accordo di scala comunale”.

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.