Città di Vicenza

07/07/2009

Torre Girardi in zona industriale: al Comune quasi un milione di euro per sanare l’abuso degli ultimi due piani

“Sono soddisfatto di aver portato a conclusione un iter sofferto, tribolato e difficile seguendo un percorso assolutamente trasparente e l’applicazione puntuale di quanto previsto dalla legge. Grazie a questa soluzione che a me pare di buonsenso il Comune avrà un ritorno economico di quasi un milione di euro, mentre i privati salveranno un edificio di architettura contemporanea che potranno completare dopo aver ottenuto una nuova autorizzazione comunale”. Questo il commento dell’assessore all’edilizia privata Pierangelo Cangini alla decisione del Comune di comminare alla ditta Girardi s.p.a. una sanzione pecuniaria di 939.789,62 euro, pari al valore venale dell’ottavo e nono piano della “vela” di Vicenza ovest, realizzati abusivamente.

La vicenda della torre Girardi, un edificio in vetro alto 9 piani, prende le mosse da una concessione edilizia rilasciata dal Comune nel 2003 e annullata dalla Provincia nel 2005.

Per superare il decreto della Provincia è stato necessario prevedere di trasformare i primi sette piani da direzionale a produttivi e demolire l’ottavo e nono piano, corrispondenti alla parte di fabbricato sopra quota 24,90 metri, giudicata abusiva.

“La proprietà – spiega Cangini – ci ha presentato una perizia di parte che ha sostenuto la non percorribilità della demolizione perché avrebbe esposto l’intera struttura a un rischio di crollo. Abbiamo chiesto una controperizia che, con metodi diversi, ha portato alla stessa conclusione. Per questo motivo abbiamo accettato la richiesta del privato di applicare una sanzione sostitutiva alla demolizione, secondo le modalità previste dalla legge. In questo senso abbiamo chiesto alla Provincia di calcolarne il valore, pari a quello delle opere abusivamente realizzate”. Di qui la quantificazione dei 939.789,62 euro, cifra che andrà a rimpinguare il capitolo comunale sugli abusi edilizi.

Per completare l’edificio, oltre che pagare la sanzione, i privati dovranno ottenere una nuova autorizzazione comunale; i primi sette piani dovranno essere comunque destinati ad attività produttive mentre gli ultimi due a direzionale.

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