Città di Vicenza

23/06/2009

Tavola Rotonda a Palazzo Chiericati su "Palladio è morto"

Anche Oliviero Toscani e Flavio Albanese per parlare di luoghi, sui luoghi, nei luoghi del Palladio

"Palladio è morto" non è solo la provocazione che VAGA, Associazione Giovani Architetti della provincia di Vicenza, ha lanciato all’inizio di quest’anno al termine delle celebrazioni per il cinquecentenario della nascita di Palladio, ma diventa il titolo di una tavola rotonda che l’associazione, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, ha organizzato per venerdì 26 giugno, alle 18, a palazzo Chiericati.

Francesca Lazzari, Assessore alla Cultura e alla Progettazione e l’Innovazione del Territorio, farà da moderatore in un incontro che vedrà radunati importanti rappresentanti provenienti da una molteplicità di ambiti: dall’architettura alla comunicazione, dalle istituzioni museali, all’arte e al design. È il caso di Oliviero Toscani, vera e propria forza creativa che ha segnato, tra genio e polemiche, la storia della fotografia e più in generale della comunicazione italiana. Oltre a Toscani saranno presenti il vicentino Flavio Albanese, fondatore dello studio ASA Studioalbanese con sedi a Vicenza, Milano e Palermo, e direttore della rivista internazionale di architettura Domus; Emilio Alberti, artista poliedrico la cui ricerca attraversa ambiti di pittura, scultura e istallazioni; Giuseppe Barbieri, docente al dipartimento di Storia dell’Arte e Conservazione dei Beni Artistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia; la direttrice dei Musei Civici di Vicenza Maria Elisa Avagnina; Franco barbieri per il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio; Cristiano Seganfreddo, direttore di Fuoribiennale; Giovanni Nicola Roca, presidente dell’associazione VAGA.

Se il 2008 si è chiuso sottolineando la grandezza, la contemporaneità e l’immortalità dell’architetto vicentino, il 2009 rilegge in chiave diversa la sua figura. L’incontro aprirà un dibattito incentrato sul problema dello sfruttamento del nome di Palladio: si cercherà quindi di capire perché esso si sia via via sempre più trasformato in un logo, in un marchio usato per denominare i "non-luoghi", privi di una identità specifica e che poco hanno a che fare con l’arte, (centri commerciali, discoteche, capannoni).

La tavola rotonda non si limiterà a una discussione su un passato architettonico ricontestualizzato con esiti alterni nel presente, ma guarderà anche al futuro, intavolando una discorso-percorso sugli sviluppi futuri dell’architettura in città ("per parlare di luoghi, sui luoghi, nei luoghi del Palladio", come recita il sottotitolo dell’iniziativa), e più in generale, del territorio, considerando il rapporto tra l’eredità palladiana e lo sviluppo urbanistico di Vicenza.

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.