Città di Vicenza

12/06/2009

Sala Bernarda, presentato il progetto di ristrutturazione: banchi in legno ed alluminio attrezzati con impianti ad alta tecnologia sostituiranno quelli attuali, ormai obsoleti e malfunzionanti

L’arredamento sarà moderno, in legno e alluminio, e i banchi più profondi e tecnologicamente avanzati, dotati di microfono, piano inclinabile, punto luce, cassetto illuminato e pulsanti per le votazioni elettroniche. Sono le principali novità che porterà con sè la ristrutturazione della Sala Bernarda, il salone della Loggia del Capitaniato in cui si tengono le sedute consiliari, che sono state presentate questa mattina dall’architetto incaricato dal Comune, lo spagnolo Salvador Perez Arroyo, alla presenza del presidente del consiglio comunale, Luigi Poletto, dell’assessore ai lavori pubblici, Ennio Tosetto, e del vicepresidente della Banca popolare di Vicenza, Marino Breganze.

I guasti agli impianti di registrazione, amplificazione e votazione, che sempre più frequentemente sono andati in scena nel corso delle sedute consiliari dell’ultimo anno, hanno infatti costretto l’amministrazione comunale ad affrontare con urgenza il problema della ristrutturazione della sala dal punto di vista non solo degli impianti, ma anche e dell’arredamento, dato che risulta ormai inidoneo ad ospitare qualsiasi sistema tecnologico di nuova generazione.

“Il Consiglio comunale rappresenta la massima istanza democratica della città di Vicenza – ha dichiarato Poletto – e attraverso il Consiglio comunale la sovranità popolare si esprime con pienezza. Una gestione inadeguata delle sedute comprometterebbe dunque gli stessi spazi di democrazia, precludendo il confronto e il dialogo tra le diverse componenti politiche”.

Sala Bernarda, poi, il cui nome deriva da Giovanni Battista Bernardo, il capitano della Serenissima Repubblica che affidò ad Andrea Palladio la progettazione della Loggia del Capitaniato, si affaccia su piazza dei Signori, proprio davanti alla Basilica Palladiana. Il salone dunque riveste un’importanza storica e architettonica notevole, cui va aggiunto un alto profilo artistico dovuto agli affreschi di Giovanni Battista Zelotti alle pareti, e ai dipinti di Gian Antonio Fasolo, allievo del Veronese, sul soffitto a cassettoni. È notizia degli ultimi giorni, tra l’altro, che il Ministero per i beni e le attività culturali darà avvio a proprie spese nei primi mesi del 2010 al primo lotto dei lavori di restauro delle tele del Fasolo, che versano attualmente in un cattivo stato di conservazione. “E’ un’occasione da non perdere – ha sottolineato Poletto -. Per questo la sostituzione dell’arredamento dovrà necessariamente aspettare che venga portata a termine la prima parte dei lavori previsti ai cassettoni. Per consentire poi il cambio dei mobili le sedute del Consiglio comunale si trasferiranno molto probabilmente nella sala del Consiglio provinciale, al cui presidente, Valter Gasparotto, ci siamo già rivolti”. “Tuttavia – ha assicurato l’assessore Tosetto – le nuove postazioni sono molto leggere, arriveranno per lo più già montate e non prevedono fissaggi al pavimento: otto giorni potrebbero quindi bastare per smontare i mobili vecchi e installare quelli nuovi”.

Il costo complessivo dell’intervento ammonta a quasi 250 mila euro, di cui 50 mila finanziati dalla Banca popolare di Vicenza, “attore centrale del sistema finanziario ed economico del Vicentino – ha aggiunto Poletto -, che ringraziamo per contribuire a questo importante progetto che si prefigge di rendere più moderna e fluidificata la gestione delle sedute consiliari, di ridurre diseconomie, rendere più efficienti i lavori e massimizzare la produttività amministrativa “.

Il carattere dunque di “tempio della democrazia cittadina” e il pregio artistico della sala hanno indotto l’amministrazione comunale a incaricare del progetto di ristrutturazione l’architetto di fama internazionale Salvador Perez Arroyo, tra l’altro già impegnato nella progettazione del restauro della Basilica. L’architetto ha illustrato il progetto sottolineando che l’arredamento si presenterà semplice e leggero per non fare concorrenza alla sala stessa. “Si ispirerà in particolare al design italiano anni ’60 e ’70 – ha spiegato -, in quanto particolarmente adatto ad ospitare le più moderne tecnologie. La disposizione dei banchi rimarrà invariata, ma le file risulteranno più arcuate e ciascuna postazione sarà più profonda, dato che si passerà da 45 a 80 centimetri. Gli impianti di registrazione, amplificazione e votazione saranno supportati dalla tecnologia più avanzata e l’alimentazione elettrica arriverà dall’alto, sulla falsa riga delle lampade ad arco di Castiglioni”.

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