Città di Vicenza

06/05/2009

Caso Wisco: alla commissione VIA Dalla Pozza presenta le ragioni dell’amministrazione e dei cittadini

Un incontro di oltre un’ora, che si è concluso con la richiesta di una memoria documentale al Comune di Vicenza: questa mattina a Venezia la riunione della Commissione Regionale V.I.A. sul caso Wisco ha consentito all’assessore all’ambiente Antonio Marco Dalla Pozza di presentare nel dettaglio i motivi della contrarietà dell’amministrazione comunale e di un intero quartiere.

Presieduta dall'Ing. Silvano Vernizzi, la commissione era riunita “per la trattazione del progetto proposto da Wisco SpA per la realizzazione di un impianto per il trattamento di rifiuti liquidi speciali pericolosi e non pericolosi di provenienza esterna, assieme a reflui derivanti dai cicli lavorativi di Trenitalia SpA, per una potenzialità complessiva di 250 mc/giorno, di cui 200 in conto terzi”.

La commissione ha ascoltato il Comune di Vicenza, rappresentato dall'assessore all'ambiente Dalla Pozza, accompagnato da Gianfranco Menarin, direttore del settore ambiente e tutela del Territorio, da Antonio Bortoli, direttore del Dipartimento territorio e da Giovanni Sacchiero di Acque Vicentine.

Durante l'audizione, alla presenza del referente del gruppo istruttorio Antonio Mantovani, l'assessore ha riepilogato le motivazioni che hanno portato il Comune a chiedere più volte la riapertura della procedura. Innanzitutto il parere espresso da Acque Vicentine nel maggio 2008, e suffragato da una consulenza richiesta al professor Gianni Andreottola dell'Università di Trento del successivo giugno, con i quali si evidenziavano i danni - in caso di sversamento accidentale proveniente dall'impianto Wisco - all'impianto di depurazione di Sant'Agostino, ed a causa dei quali si potrebbe avere un blocco dell'impianto anche di due mesi, con conseguente superamento dei limiti allo scarico ed inquinamento del Retrone per prolungati periodi di tempo.

Inoltre, è stato sottolineato il grave pregiudizio che si avrebbe per lo sviluppo urbanistico dell'area. Infatti l'adozione, da parte della precedente giunta comunale, del "Piruea ex Lanerossi", unita alla recente approvazione della variante per la zona industriale, rappresentano elementi di novità precedentemente non considerati dal progetto. Ed è chiaro che in una fase come quella attuale, segnata dall'avvicinamento al momento di adozione del PAT, un impianto di quel tipo e di quelle dimensioni inibirebbe qualunque tentativo di riqualificazione urbanistica dell'area, compromettendo le funzioni pianificatorie proprie dell'amministrazione comunale.

Infine, sono state sottolineate le preoccupazioni di tipo sociale, per il rischio di definitiva compromissione delle lavorazioni oggi effettuate all'interno dell'Arsenale e per il conseguente rischio di calo occupazionale, la contrarietà dell'intero quartiere dei "Ferrovieri", ribadita nell'assemblea pubblica che si è svolta proprio ieri sera, e la recente conferma, votata dal consiglio comunale, della volontà di tutte le forze politiche di non acconsentire alla realizzazione dell'impianto.

Da parte loro i rappresentanti della Wisco hanno affermato la volontà di procedere, giudicando illegittima la procedura adottata dalla Regione di riaprire l'istruttoria e minacciando una nuova azione giudiziaria dinanzi al Tribunale Amministrativo, oltre a quella già in corso, per la quale si sta svolgendo questo pomeriggio l'udienza per il procedimento promosso da Wisco contro la Regione a causa della presunta inerzia di questa nell'autorizzare il progetto. Inoltre, hanno contestato le "suggestioni" che l'amministrazione comunale starebbe utilizzando per bloccare l'avanzata del progetto, affermando di non aver mai ricevuto i nuovi materiali prodotti dal Comune di Vicenza.

A tale atteggiamento Dalla Pozza ha contrapposto le ragioni portate dal Comune di Vicenza in rappresentanza dei cittadini, ragioni per le quali ha chiesto alla ditta maggior rispetto.

La seduta, durata più di un'ora, si è chiusa senza l'espressione di un parere da parte della commissione, che ora resta in attesa di ricevere un'ulteriore memoria documentale da parte del Comune, contenente gli approfondimenti di natura urbanistica e viabilistica illustrati nel corso dell'audizione. Poi, presumibilmente, vi sarà una nuova convocazione per l'espressione del parere, che verrà trasmesso alla Giunta Regionale. Salvo che nel frattempo dal TAR non giungano notizie diverse che costringano la Giunta a pronunciarsi. L'avvocatura comunale sta comunque seguendo con attenzione la vicenda giudiziaria, pronta ad eventuali ricorsi amministrativi per opporsi alla realizzazione dell'impianto.

Cauto ma parzialmente soddisfatto il commento da parte dell'assessore: "Avevamo intuito che si potesse trattare di una seduta interlocutoria, ma valutiamo tuttavia molto positivamente la riapertura dell'istruttoria, alla luce dei nuovi elementi portati dal Comune di Vicenza. E' stata ribadita nuovamente, e finalmente con la possibilità di spiegare con dovizia di particolari, la nostra fermissima posizione di contrarietà. Siamo a fianco dei cittadini in questa battaglia contro un colosso economico che, anche durante questa seduta, ha dimostrato di non tenere in conto alcuno le ragioni di una città e di un suo quartiere".

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