Città di Vicenza

05/05/2009

Vicenza, protagonista a Roma del convegno sul sistema degli Informagiovani, chiede una legge nazionale sulle politiche giovanili

Vicenza protagonista al convegno romano su “Informagiovani dalla rete al sistema”. Nella prima delle due giornate di studio che si concludono oggi l’assessore alle politiche giovanili Alessandra Moretti è intervenuta presentando l’attività di rete promossa in questi anni dall’esperienza vicentina agganciata a quella del coordinamento nazionale di cui la realtà berica cura la segreteria.

Al tavolo dei relatori, con il vicesindaco di Vicenza, c’erano Roberto Pella, presidente del coordinamento nazionale degli Informagiovani, l’onorevole Mario Valducci presidente della commissione Telecomunicazioni e trasporti della camera dei deputati; i parlamentari Jean Touadi del PD, Federica Mogherini del PD e Beatrice Lorenzin del PDL; Laura Marsilio, assessore alla scuola, famiglia e infanzia Comune di Roma; Antonio Sambo, responsabile della Regione Veneto per le politiche giovanili e portavoce di Stefano Valdegamberi, gli assessori Marta Levi del Comune di Torino, Anna Patullo del Comune di Bologna, Letizia Bandoni del Comune di Lucca e Daniela Noli del Comune di Cagliari e il professore Francesco Barone pedagogista e docente dell’università dell'Aquila.

Per il vicesindaco di Vicenza è stata l’occasione per lanciare un appello al governo affinché non venga disperso il grande lavoro compiuto dagli enti locali: “In un momento storico così complesso - ha detto ai microfoni Alessandra Moretti -  radicato in un paese come il nostro nel quale i giovani contano poco dal punto di vista sociale, economico, demografico e politico, il ruolo dei Comuni, delle Province e delle Regioni e gli sforzi compiuti dagli amministratori locali nel difficile e complesso compito di dare risposte concrete ai bisogni espressi dal territorio, non può restare isolato: determinante appare il coinvolgimento della politica nazionale, chiamata a svolgere il proprio ruolo naturale di governance legislativa. Per troppi anni, infatti, le istituzioni locali sono state lasciate sole all’interno di un settore in continuo mutamento ed evoluzione, spesso privo di chiari riferimenti. Certamente la vocazione dei servizi Informagiovani è di natura informativa ed orientativa, ma se andiamo a leggere la loro storia, non possiamo non cogliere le numerose esperienze di progettazione sociale, che hanno contribuito alla costruzione delle politiche giovanili nazionali di cui essi sono strumento essenziale”.

Quello che serve ora è una legge nazionale che metta gli amministratori locali nelle condizioni di promuovere sempre di più il ruolo e la funzione degli Informagiovani, affinché siano più rispondenti ai reali bisogni espressi dal mondo giovanile: “Invito - ha concluso Alessandra Moretti - il ministro della gioventù Giorgia Meloni, che meglio di chiunque altro l’ha preceduta può rappresentare davvero i giovani di questo nostro Paese, e i parlamentari under 40 a promuovere l’approvazione di una specifica legge nazionale sulle politiche giovanili, mettendo così in primo piano nell’agenda politica scelte di investimento sulle nuove generazioni, sulla loro formazione, valorizzando il loro apporto con meccanismi di ricambio generazionale basati sul merito”.

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