Città di Vicenza

10/04/2009

"Dire poesia", mercoledì 15 aprile alle 18 alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari incontro con Alexandra Petrova

Mercoledì 15 aprile, alle 18, Dire poesia 2009 – la manifestazione ideata ed organizzata dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Cultura, e da Intesa Sanpaolo, Beni culturali, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Europei e Postcoloniali dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia e con l’Officina arte contemporanea di Vicenza – propone, presso le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, il primo dei suoi qualificatissimi ospiti internazionali. A leggere le proprie composizioni, a raccontare di sé e del suo fuoco per la poesia sarà infatti Alexandra Petrova, “sulfurea” poetessa russa. Poetessa ma anche autrice di una breve opera teatrale, I pastori di Dolly, molto apprezzata dalla critica. La presenza scenica fortissima, un carisma personale unico fanno di ogni recital della Petrova, che legge le sue poesie rigorosamente in russo, pur conoscendo diverse altre lingue, compreso l’italiano, un evento assolutamente magnetico.

La performance della poetessa di San Pietroburgo trova nelle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, in cui è custodita la più importante raccolta di icone russe presente in Occidente, la cornice ideale dentro cui tessere un affascinante colloquio tra voci e immagini provenienti dalla cultura russa.

Ad introdurre Alexandra Petrova sarà Marco Fazzini, docente all’Università di Venezia, traduttore e critico.

Fabio Pupillo, al flauto, e Gabriele Dal Santo, al piano, accompagneranno il reading.

Come tutte le manifestazioni del ciclo, l’ingresso è libero, naturalmente sino ad esaurimento dei posti.

Alexandra Petrova è nata nel 1964 a San Pietroburgo, quando ancora la città si chiamava Leningrado. Si è laureata in Lettere presso l’Università di Tartu. Dopo aver vissuto a Mosca e, tra il 1993 e il 1998, a Gerusalemme, risiede dal 1999 in Italia, a Roma.

Si distingue, tra i poeti russi contemporanei appartenenti alla generazione degli anni Sessanta, come una delle voci più significative. La silloge poetica Linia otryva (Linea di distacco, o Linea di decollo, San Pietroburbo 1994) è la sua prima pubblicazione di versi, seguita dal libro di prose e poesie Vid na žitel’stvo (Permesso di soggiorno, o anche Veduta sull’esistenza, Mosca 2000), short list del Premio Andrej Belyj. Nel numero di dicembre 2002 di “Poesia”, mensile internazionale di cultura poetica, compaiono in italiano una trentina di testi dell’autrice, alla quale la rivista dedica anche la copertina. L’anno successivo alcuni suoi componimenti in traduzione italiana sono inclusi nel volume collettaneo La nuova poesia russa (Crocetti, Milano 2003). Nel 2004 pubblica un’operetta filosofica in dieci scene, intitolata I pastori di Dolly (Onyx Edizioni, Roma). Per i tipi di Crocetti esce Altri fuochi (Milano 2005), una raccolta antologica dei suoi versi tradotti in italiano. Dello scorso anno è il suo nuovo libro di poesie, Tol’ko derev’ja (Solo Alberi, Mosca 2008), short list del premio Andrej Belyj, tuttora inedito in Italia.

Numerosi testi dell’autrice sono presenti in riviste russe e straniere e le sue opere sono state tradotte, oltre che in italiano, in inglese, in portoghese, in slovacco, in serbo, in ebraico e in cinese. Della sua poesia si sono occupati Stephanie Sandler, docente di Lingue e letterature slave all’Università di Harvard, il critico Alexandr Barzach e lo scrittore Aleksandr Goldstein.  

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