Città di Vicenza

07/04/2009

Il sindaco firma l’ordinanza che disciplina la mendicità e la richiesta di denaro in centro storico: “Non combattiamo contro i poveri, ma contro lo sfruttamento della povertà”

Un’ordinanza contro chi sfrutta la povertà. Su questo atto ha messo oggi la firma il sindaco di Vicenza Achille Variati per dire basta ai sempre più frequenti episodi di accattonaggio molesto, soprattutto in centro storico e nella zona del santuario di Monte Berico. Il via del primo cittadino all’ordinanza arriva dopo una riflessione e un approfondimento sui servizi che il Comune ha approntato per chi si trova in condizioni di povertà estrema: “Una città è civile – premette il sindaco – se ogni cittadino residente e non residente che si trovi in una condizione di povertà estrema (mancanza di cibo, di un letto, dei vestiti…) non sia costretto a farvi fronte tendendo la mano, cioè chiedendo l’elemosina per strada. E’ una questione di dignità della persona a cui ogni città deve saper far fronte. Prima di firmare l’ordinanza che vieta l’accattonaggio ho voluto verificare l’effettiva qualità dei servizi che offriamo e sono tranquillo: la rete tesa dai servizi comunali e da associazioni come la Caritas è tale da consentirmi di affermare che Vicenza non lascia nessuno da solo”.

Il sindaco ha quindi firmato l’ordinanza che, abrogando l’atto dell’amministrazione Hüllweck di più ristretta e difficile applicazione, disciplina la mendicità e la richiesta di denaro in centro storico.  

“L’ordinanza vieta – spiega l’assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza -  la richiesta di elemosina, la raccolta di fondi e le richieste di firme, di denaro e di offerte sulla pubblica via e in particolare nelle aree pedonali, nelle zone a traffico limitato, lungo tutto corso Fogazzaro, dall’inizio di viale X Giugno sino all’ingresso del parco del museo del Risorgimento, compreso piazzale della Vittoria, davanti e nelle vicinanze di ospedale, cimiteri, aree monumentali, luoghi di pregio storico e turistico, musei e palazzi, davanti agli edifici pubblici e alle scuole, nei parchi e nelle aree verdi, davanti ai negozi”.

Il provvedimento precisa inoltre che è vietato chiedere l’elemosina con la presenza di minori o lo sfruttamento di animali, l’accattonaggio molesto, insistente, che ostenta piaghe o mutilazioni.

In caso di violazione, l’agente chiederà di cessare immediatamente il comportamento vietato, perché l’obiettivo non è certo vessare i mendicanti: in caso di inottemperanza è tuttavia possibile l’applicazione dell’articolo 650 del codice penale che prevede l’arresto fino a tre mesi per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Sarà applicata subito la confisca del denaro. Quanto alla sanzione pecuniaria, sarà di 50 euro.

I nominativi delle persone che chiedono l’elemosina saranno inoltre segnalati ai servizi sociali per i dovuti e tempestivi interventi assistenziali.

“E’ evidente – conclude il sindaco – che quest’ordinanza come tutte quelle che la mia amministrazione ha emanato sarà puntualmente applicata: non è un documento politico, ma uno strumento perché termini l’indegno sfruttamento della povertà. Saremo fermi, ma tutti sappiano che presentandosi alle 21 all’albergo cittadino troveranno sempre un posto dove dormire e rivolgendosi alla mensa cittadina non sarà mai negato a nessuno un pasto caldo, in una logica non solo assistenziale, ma anche progettuale, di aiuto e recupero della dignità della persona. Anche in questa circostanza, insomma, alla mano della fermezza era doveroso accompagnare la mano della solidarietà”.

Sono ovviamente escluse dall’ordinanza le raccolte di denaro o di firme fatte dai partiti e movimenti politici, dai comitati di cittadini, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni su iniziative pubblicizzate, patrocinate, autorizzate.

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