Città di Vicenza

06/04/2009

Piano territoriale regionale di coordinamento: accolte le indicazioni di Vicenza polo strategico della pianura veneta

Tra le priorità: passaggio della Tav, infrastrutture, sviluppo della vocazione turistica e della ricerca

Vicenza e il suo territorio come polo di sviluppo e di riferimento dell’intera pianura veneta: questo il ruolo assegnato al Vicentino nel Piano territoriale regionale di coordinamento che ha recepito il documento congiunto nel quale Comune, Provincia e Camera di commercio hanno argomentato peculiarità e bisogni.

Questa mattina il sindaco Variati, il presidente della Provincia Schneck e il presidente della Camera di commercio Mincato hanno invitato l’assessore regionale alle politiche del territorio Renzo Marangon a Palazzo Trissino per fare il punto su questo importante passaggio alla presenza di una qualificata platea di amministratori, rappresentanti di categorie, di ordini professionali e di organizzazioni sindacali.

“Nella pianura veneta - ha detto il sindaco - accanto ai due poli formati da Treviso, Padova e Venezia da un lato e a Verona dall’altro, occorre che si sviluppi un nuovo polo, quello appunto di Vicenza, con un ruolo di cerniera del territorio regionale: sarà un polo portatore di eccellenze (la meccatronica, ad esempio), di una vocazione industriale forte, della ricerca che diventerà una molla fondamentale del dopo-crisi, dello sviluppo, del turismo d’arte tutto da valorizzare, della qualità ambientale di un’area capace di esprimere grandi parchi fluviali.  Ma per consentire al nostro territorio di diventare nodo capace di rimuovere marginalità, accanto alla Valdastico e al sistema delle tangenziali e della Pedemontana, decisiva è la soluzione del passaggio della Tav, oltre che il ripensamento delle priorità della metropolitana di superficie. Sono questi i concetti che abbiamo espresso nel documento che la Regione ha recepito”.

Il presidente Schneck ha ricordato, in questo senso, “il debito infrastrutturale che rivendica il territorio vicentino, portatore di una ricchezza finora non adeguatamente compensata”.

Mincato ha portato accanto alla voce della politica, la voce delle imprese, interessate allo sviluppo e alla valorizzazione del sistema vicentino: “Ho appreso con soddisfazione che la Regione ha tenuto conto dei nostri suggerimenti. Sottolineo ancora una volta il problema Tav con il passaggio per Vicenza e, accanto alla soluzione del completamento della Valdastico nord, il futuro della Valsugana. Sono questi delle vie di comunicazione i temi che più interessano alle nostre imprese”.

Quanto al metodo intrapreso, ne ha ricordato le tappe l’assessore alla progettazione e innovazione del territorio Francesca Lazzari, che sta conducendo un’attività di coordinamento che punta a fare di Vicenza un interlocutore  importante per l’area vasta: “Servono - ha detto l’assessore Lazzari - un’identità forte, chiarezza nei tempi e nelle risorse. Gli strumenti che abbiamo sono il Pat, declinato nel Piano degli interventi, e il Piano strategico, che va continuamente aggiornato. Ci sono poi i piani intercomunali (PATI) che non devono essere una somma di aspettative, ma l’individuazione e la condivisione di un punto di equilibrio, secondo linee di sviluppo coerenti con la pianificazione regionale. Serve, soprattutto, uno scatto di orgoglio e di cultura politica”.

Agli interventi del direttore dell’Ascom Andrea Gallo, che ha ricordato all’assessore regionale di approfondire l’argomento delle grandi strutture di vendita, notando l’incongruenza tra la volontà di tutelare i centri storici e le previsioni relative alle dismissioni della aree industriali, del segretario della Cisl Gigi Copiello che ha puntato ancora una volta il dito sul nodo della Tav, e del consigliere comunale Luca Balzi, che ha chiesto più pragmatismo alla politica, è seguita la replica dell’assessore regionale Marangon, che ha ribadito lo spirito con il quale il piano regionale, che delinea il futuro dei prossimi 20 anni, è stato impostato: ”Non vincoli, ma tante opportunità, in tema di mobilità, qualità della vita,  qualità del costruire, infrastrutture, rapporti tra gli enti e governo del territorio. Nel terzo veneto mancava a una lettura d’insieme. Vicenza e il suo territorio, in questo contesto delle città, sono protagonisti e protagonista con il PTRC diventa l’intero Veneto con le sue molteplici potenzialità, a partire da quelle turistiche”.

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