Città di Vicenza

03/04/2009

Sabato 4 aprile allo Spazio Bixio Jacopo De Santis omaggia Gaber mettendo in scena "Il grigio"

Sul palcoscenico della sala off cittadina, a vent'anni dalla prima rappresentazione del celebre testo del cantautore milanese

Sono trascorsi esattamente vent'anni da quella stagione 1988/1989 che vide il debutto de "Il grigio", il nuovo spettacolo con il quale Giorgio Gaber - a quattro mani con l'inseparabile pittore e coautore Sandro Luporini - tornava a scavare tra le macerie delle vite "normali", tra i sogni inariditi da una realtà impietosa, le disillusioni, le nevrosi e le ansie del quotidiano. Ecco allora che l'appuntamento di sabato 4 aprile allo Spazio Bixio di Vicenza assume i contorni dell'anniversario, dell'omaggio di un giovane di oggi a un grande che ha lasciato una traccia profonda nell'intendere l'arte come espressione di impegno civile e ideale, come strumento per risvegliare le coscienze e mantenerle deste. Jacopo De Santis, della compagnia Bel Teatro di Padova, ha appena ventidue anni, ma la sua esperienza di palcoscenico porta già una vivida impronta gaberiana, avendo preso parte sinora a più eventi legati al "Signor G" e avendo già portato in scena due suoi lavori ("Il Dio bambino", oltre a questo). Lo spettacolo inizia alle 21 e rientra nella rassegna Teatro Elemento, promossa dal Comune di Vicenza, patrocinata dall'Amministrazione Provinciale, curata per la parte artistica e organizzativa da Theama Teatro e realizzata in collaborazione con la Fondazione Vignato per l'Arte e TeatroNet.

"Il grigio" è un topo, quello contro il quale si troverà a combattere un uomo che, lasciata la città, si è ritirato in una casa in campagna. È chiuso nella sua stanza, sommerso dai ricordi e dai rimpianti, dalle ansie e dai dubbi. E inzia, con quel topo, una sorta di "sfida finale", assoluta, che tutto prende e sovrasta.

Lo spettacolo fa parte di quel settore della produzione di Gaber e Luporini che gli stessi autori definirono "teatro d'evocazione", distinguendolo così dal "teatro-canzone" del quale facevano invece parte, ad esempio, lavori come "Il signor G", "Far finta di essere sani", "Anche per oggi non si vola" ,"Polli di allevamento", "E pensare che c'era il pensiero" e "Un'idiozia conquistata a fatica". Il repertorio "d'evocazione" è composto da una trilogia che comprende, oltre a "Il grigio", "Parlami d'amore Mariù" (nel quale le canzoni sono ancora comunque parte integrante del testo) e "Il Dio bambino". Così Gaber e Luporini spiegavano la differenza tra i due volti del loro teatro: «Nelle nostre rappresentazioni di prosa, i temi si differenziano un po' da quelli del "teatro canzone" dove vengono affrontati spesso problemi più specificamente sociali. In queste tre opere scompare infatti completamente tutto ciò che appartiene al mondo della politica (dalla satira all'invettiva) per dar posto a un'analisi sulla nostra esistenza. Anche se molto spesso la visione di noi stessi e del mondo è piuttosto critica se non addirittura catastrofica, ci conforta la speranza che dal vigore con cui emergono certe rabbie dell'individuo possa trasparire un'energia interiore quasi inconscia. Insomma, l'uomo, anche suo malgrado, vuole vivere». 

Biglietti a 10 euro (8 i ridotti). Lo Spazio Bixio si trova in via Mameli, 4 (angolo via Nino Bixio). Per le prenotazioni ci si può rivolgere al numero 392 1670914. Informazioni anche su www.spaziobixio.com e www.theama.it.

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