Città di Vicenza

31/03/2009

All’oratorio di Santa Bertilla arrivano gli alpini per scoraggiare il bullismo

Il Comune di Vicenza è vicino alla parrocchia di Santa Bertilla per dare una risposta concreta al problema del bullismo nel quartiere.

Questa mattina l’assessore alla sicurezza e al patrimonio Antonio Marco Dalla Pozza ha presentato il progetto di assistenza alle attività ricreative dell’oratorio, che partirà in via sperimentale domani mercoledì 1 aprile e proseguirà per sei mesi fino al 31 ottobre (ad agosto il servizio sarà sospeso perché l’oratorio è chiuso). Presenti anche il parroco di Santa Bertilla don Luigi Simioni, il presidente provinciale ANA Giuseppe Galvanin e Gianfranco Zampieri del Gruppo Alpini San Lazzaro “Salviati”.

L’iniziativa nasce dalla sinergia messa in atto da Comune, parrocchia e gruppo alpini per far fronte agli atti di bullismo e vandalismo che si sono verificati l’anno scorso sia all’interno e nei pressi dell’oratorio parrocchiale, sia nei parchi gioco e nelle aree verdi del quartiere quando in estate l’oratorio è rimasto parzialmente chiuso per qualche settimana.

Amministrazione comunale e parrocchia, verificata la difficoltà di quest’ultima di garantire un’adeguata azione di sorveglianza, hanno deciso di coinvolgere il gruppo alpini nell’organizzare un’attività di assistenza alle iniziative proposte in oratorio dalle associazioni del territorio.

“La risposta che l’amministrazione comunale intende dare è di due tipi – ha spiegato l’assessore Dalla Pozza –: la prima, immediata, di prevenzione ed eventualmente di repressione dei fenomeni di bullismo; la seconda, più organica e che verrà seguita dall’assessorato alla famiglia e alla pace, di analisi e intervento sociale nei confronti del disagio giovanile, per evitare di spegnere un focolaio da una parte mentre si sviluppa un incendio dall’altra”.

Da domani 1 aprile, quindi, negli orari di apertura dell’oratorio (dal lunedì al giovedì indicativamente dalle 15 alle 19) ci saranno sempre uno o due alpini che avranno il compito di vigilare all’esterno dei locali parrocchiali, in modo da scoraggiare visite sgradite, comportamenti scorretti e atti di vandalismo. In caso di emergenza, gli alpini chiameranno la polizia locale, che interverrà con una sua pattuglia.

“Il servizio che svolgeranno gli alpini non va confuso con le cosiddette ronde – ha precisato Dalla Pozza -: gli alpini svolgono un servizio alla collettività con compiti di facilitazione e non in sostituzione alle forze dell’ordine. L’auspicio del Comune è anzi quello che, dopo questa sperimentazione di sei mesi, il volontariato attivo in parrocchia riesca ad organizzarsi autonomamente con una sua specifica presenza in grado di promuovere un utilizzo sereno e corretto degli spazi parrocchiali da parte dei giovani della zona”.

L’amministrazione comunale, che ha studiato l’iniziativa con la parrocchia, contribuirà al progetto sperimentale anche con uno stanziamento di 2 mila euro assegnato al Gruppo Alpini per far fronte a costi di materiale.

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