Città di Vicenza

19/03/2009

Dal Molin, il sindaco Variati chiarisce: “Partirò per Washington solo se completerò l’agenda di incontri che ho in mente”

“I cittadini di Vicenza che domani partono per gli Stati Uniti per andare a spiegare le loro preoccupazioni e le loro posizioni alle autorità americane in merito alla costruzione della nuova base al Dal Molin hanno tutto il diritto di farlo ed è un fatto assolutamente positivo”, dichiara il sindaco di Vicenza Achille Variati dopo aver saputo la notizia. E aggiunge: “Io stesso sto preparando la mia agenda di incontri a Washington perché non voglio lasciare intentata alcuna strada che possa rappresentare una speranza di ripensamento o di riduzione del danno. È un dovere quasi etico che ho nei confronti dei cittadini che mi hanno votato e che risponde alla preoccupazione per la costruzione della base americana più grande d’Europa a ridosso del centro storico della nostra città”.

Con l’occasione il sindaco ha reso pubblica la lettera con la quale chiede ad alcune autorità americane (funzionari del Pentagono e membri di commissioni e sottocommissioni del Congresso e del Senato) di ascoltare la sua opinione. Con una precisazione: “La mia è un’agenda diversa da quella del comitato No Dal Molin, se non altro per il fatto che un sindaco ha una responsabilità in più rispetto ai normali cittadini. Tant’è vero che partirò soltanto se completerò l’agenda che ho in mente. In particolare, sto cercando di fissare incontri con soggetti che abbiano un reale potere decisionale o di influenza sulla decisione. Se partirò per Washington, non lo farò per portare una testimonianza, pur importante, ma per ragionare su proposte concrete che possano evitare o mitigare il danno che a nostro giudizio la base porterà al territorio”.

“Non sono cieco e non sono stupido – aggiunge inoltre il sindaco -. So che i lavori al Dal Molin sono iniziati, ma non mi sono ancora rassegnato: e ora voglio provare a parlare direttamente coi committenti. Se la strada con lo Stato italiano si è definitivamente chiusa, se non sul capitolo delle opere complementari previste in cambio di un sacrificio così grande che viene chiesto a Vicenza, credo che in una logica di autonomia il Comune abbia comunque la competenza di interessarsi di cosa viene fatto sul suo territorio. Sono sicuro che anche gli americani, dal canto loro, abbiano un grande interesse che l’allargamento della base avvenga con meno polemiche possibili”.

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.