Città di Vicenza

27/02/2009

Film Project 2009: anteprima nazionale, giovedì 5 marzo alla Multisala Roma del film “L’ultimo pulcinella” di Maurizio Scaparro

Il regista presente in sala alle proiezioni delle 20 e 22

Serata speciale, quella di giovedì 5 marzo, per la rassegna Film Project 2009, promossa alla Multisala Roma di Vicenza dall’assessorato alla Cultura del Comune: si tratta infatti della proiezione in anteprima nazionale del film L’ultimo Pulcinella di Maurizio Scaparro, con Massimo Ranieri nel ruolo del protagonista. La pellicola è in programma alle 16, 18, 20 e 22 e alle ultime due proiezioni assisterà anche il regista, particolarmente affezionato alla nostra città, essendo stato direttore artistico del Ciclo di Spettacoli Classici all’Olimpico negli anni ’90 e più volte presente nel teatro palladiano con lavori a sua firma.
I prezzi dei biglietti d’ingresso sono di 5,00 euro (intero) e 3,00 euro (ridotto).

L'ultimo Pulcinella, che sarà nelle sale cinematografiche dal 13 marzo, èliberamente i spirato a un soggetto inedito di Roberto Rossellini. Girato fra Napoli e Parigi, il film ripercorre il viaggio dell’attore napoletano Michelangelo (Massimo Ranieri) che, a Napoli, recita e canta il suo Pulcinella dove può. Improvvisamente egli è costretto a lasciare la città partenopea per Parigi, dopo che la sua ex moglie (Valeria Cavalli) gli ha rivelato che suo figlio Francesco (Domenico Balsamo) è scappato nelle banlieues parigine da una sua amica, Cecilia (Carla Ferraro), dopo avere assistito a un omicidio di camorra. A Parigi, Michelangelo ritrova un suo vecchio amico, professore della Sorbona (Jean Sorel), e la sua assistente Faiza (Margot Dufrene), che lo aiutano a riconquistare la fiducia del figlio. L’incontro più importante lo fa però con Marie (Adriana Asti), ex attrice di varietà, rinchiusa in un vecchio e cadente teatro nelle banlieues, di cui è proprietaria e ormai custode. Tutti insieme, e con l’aiuto di Cecilia che ha una particolare influenza politica su molti giovani della zona (maghrebini, francesi, italiani), decidono di realizzare un sogno che fu già di tanti italiani del passato: riscoprire il teatro e mettere in scena uno spettacolo ispirato a un soggetto inedito di Roberto Rossellini su Pulcinella. Malgrado le difficoltà di vita del quartiere e le tensioni crescenti con la polizia, Michelangelo cercherà di creare uno spazio dove possa essere nuovamente riconosciuta la dignità e l’utilità dell’artista.

Tra gli altri interpreti del film vi sono Georges Corraface e Antonio Casagrande. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Rafael Azcona, Diego De Silva e Maurizio Scaparro; le musiche di Mauro Pagani. Il film (distribuito da Bolero Film e, per il mercato internazionale da Rai Trade) è stato realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per il Cinema -, sezione Progetti Speciali 2007.

Maurizio Scaparro è uno dei più noti registi a livello internazionale. Durante la sua attività ha diretto numerose istituzioni teatrali italiane e straniere. È direttore del settore teatro della Biennale di Venezia, carica che ha già ricoperto a cavallo tra gli anni ’70 e ‘80. Direttore del Teatro di Roma dal 1983 al 1990 e del Teatro Eliseo fino al 1998, dal 1999 ha creato e diretto il Théâtre des Italiens a Parigi. Tra le sue regie più significative in Italia e all'estero, La Veneziana di Anonimo Veneziano del Cinquecento; Amleto, Riccardo II, Giulio Cesare di Shakespeare e Cirano di Bergerac, con Pino Micol. Tra i suoi ultimi lavori si ricordano America di Franz Kafka, con Max Malatesta, Romeo e Giulietta di Shakespeare, con la Compagnia dei Giovani Attori del Teatro Eliseo, Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello. 

«Se ho voluto fare questo film», afferma Scaparro, «è anche per dire che Pulcinella, o Ranieri, o io o tanti di noi sentiamo profondamente l’isolamento che c’è intorno a chi si ostina a cantare o ad avere fantasie, a usare parole come amore, poesia, sentimento. Tutto sembra congelato da un mondo di ignoranze, di violenze, di incomprensioni. La nuova generazione è staccata rispetto alla vecchia, e la vecchia stessa vive disorientata un mondo che non è quello che sognava. Mano a mano che noi giravamo a Napoli e a Parigi, ci rendevamo conto che il film era una sorta di canto di vita per tanti di noi che si chiedono quale sarà il futuro, se ci sarà, dei cantastorie, dei poeti, di chi pensa che il sogno sia una componente fondamentale della realtà».

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