Città di Vicenza

25/02/2009

Venerdì 27 febbraio allo Spazio Bixio «Nuvole barocche»: gli anni Settanta attraverso il rapimento De Andrè-Ghezzi

Tre giovani artisti in un lavoro scritto, diretto e interpretato da loro

Il rapimento di Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi come fulcro sul quale far leva per  parlare della crisi sociale dell'Italia degli Anni Settanta, spaesata e spaventata dagli "anni di piombo", piena di speranza e di voglia di cambiamento, con lo sguardo già rivolto al decennio in arrivo. È questo lo scenario temporale nel quale si svolge la vicenda narrata in "Nuvole barocche", lo spettacolo che i giovani attori - autori - registi Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti e Luca Stano (della Compagnia Carrozzeria Orfeo), affiancati sul palco da Francesca Monti, portano il corrente venerdì 27 febbraio alle 21 allo Spazio Bixio di Vicenza, nuovo appuntamento nel cartellone di Teatro Elemento, rassegna di prosa promossa dal Comune di Vicenza, patrocinata dall'Amministrazione Provinciale, curata per la parte artistica e organizzativa da Theama Teatro e realizzata in collaborazione con la Fondazione Vignato per l'Arte e il circuito TeatroNet.

Non casuale il titolo, quindi, che richiama l'omonimo album di Fabrizio De Andrè. E significativo il fatto che questo spettacolo approdi sul palcoscenico vicentino proprio nel 2009, anno che celebra i dieci anni dalla morte del cantautore ligure e che ricorda i trenta trascorsi da quando, insieme alla moglie Dori Ghezzi, l'artista fu rapito dall'Anonima Sarda. Uno spettacolo questo, inoltre, vale la pena sottolinearlo, che si è meritato il patrocinio morale della Fondazione Fabrizio De André onlus, oltre a menzioni speciali delle giurie di importanti premi rivolti al teatro contemporaneo, dal "Dante Cappelletti" indetto da Tuttoteatro.com a quello per le "Nuove Sensibilità" del Festival Teatro Italia.

Eccoci dunque nell'estate del 1979, nel pieno di quella che fu una drammatica stagione di sequestri. È proprio allora che tre amici, dopo anni di lontananza, si ritrovano in uno scantinato per rapire un bambino, "ispirandosi" al sequestro del cantante e di sua moglie. Ciascuno porta il suo fardello di disperazione, che lo ha condotto a quella decisione: l'anarchico Nico, l'alcolizzato Beppe, l'emarginato Pier. Inizia così, tra i ritagli di giornale che parlano del rapimento "illustre", una corsa all'indietro nel tempo e nello spazio, alla ricerca di quello che si è perduto e che non ritornerà: l'innocenza, l'amicizia, l'illusione...

Mossi dalla volontà di proporre "un teatro popolare ma di qualità", i tre giovani protagonisti di "Nuvole barocche", compagni di studi all'Accademia di Teatro "Nico Pepe" di Udine, spiegano così la loro proposta drammaturgica: «Fabrizio De André è stato un grande punto di riferimento umano e culturale all'interno della nostra società e questo è uno tra i motivi principali che ci hanno spinto a scrivere questo testo e metterlo in scena». Ma non è per fare un'ennesima celebrazione di De André che "Nuvole barocche" è nato: «Al contrario, abbiamo indagato la sua poetica, le sue debolezze di uomo, le fragilità e i limiti ispirandoci a ciò che lui stesso faceva attraverso la propria poesia: dar voce alle diversità e alla miseria umana. Abbiamo provato, fin dall’inizio, a distaccarci da alcuni facili luoghi comuni, dalla tentazione di abbandonarci a comode citazioni, cercando invece di comprendere cosa significasse il sequestro De André-Ghezzi all’interno del contesto storico-sociale nel quale essi vivevano e quale valore possa assumere nella vita di un essere umano l’esperienza del rapimento. Tutto ciò ci ha portato a fare delle riflessioni sul ruolo del sequestrato e del sequestratore e su come, in fondo, queste due esperienze di miseria umana si assomiglino e si avvicinino. E proprio come quelle nuvole in cielo, gravide di pioggia e pronte ad esplodere da un momento all’altro, anche all’interno dell’anima di Beppe, Nico e Pier qualcosa sta per esplodere: qualcosa si è rotto per sempre e, come la pioggia, chiede di essere liberato». 

Biglietti a 10 euro (8 i ridotti). Lo Spazio Bixio si trova in via Mameli, 4 (angolo via Nino Bixio). Per le prenotazioni ci si può rivolgere ai numeri 392 1670914. Informazioni anche su www.spaziobixio.com e www.theama.it.

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