Città di Vicenza

20/02/2009

I Carmina Burana di Carl Orff con la direzione di Giuliano Fracasso domenica 22 febbraio al Teatro Comunale di Vicenza per il cartellone del Carnevale 2009

Prosegue domenica 22 febbraio con i Carmina Burana  di Carl Orff (Teatro Comunale "Città di Vicenza", ore 21) il programma del Carnevale 2009 promosso dal Comune di Vicenza (Assessorati alla cultura, al turismo e al decentramento). Si tratta di una serata inserita nel pacchetto di iniziative dedicate in particolar modo alla terza età: i biglietti saranno infatti posti in vendita a 10 euro (intero) e 8 euro (ridotto), escluso il diritto di prevendita (l’acquisto può avvenire sia alla biglietteria del teatro, che all’agenzia Panta Rhei di via Carlo Cattaneo, che nel sito www.greenticket.it.), ma   per i cittadini di Vicenza che hanno compiuto 65 anni il Comune ha messo a disposizione duecento biglietti gratuiti (già esauriti).

Per l’occasione, sul palco del Comunale si disporranno il Coro di Vicenza, l’Ensemble Coro Accademia Portogruaro, il Venis Chorus Oderzo, le voci bianche della scuola media "Bizio" di Longare, istruite dal maestro Galvanelli, e i solisti Silvia Dalla Benedetta (soprano), Devis Fugolo (controtenore), Oscar Garrido (baritono) Antonio Rigobello e Giuseppe Zuccon Ghiotto (pianoforte), oltre al Tamittan Percussion Ensemble" (Guido Facchin, Didier Bellon, Cinzia Honnorat, Lino Rossi, Giulio Zanuso). A Giuliano Fracasso il compito di dirigere realtà musicali provenienti da ambienti così eterogenei per un lavoro basato su componimenti poetici anonimi di origine medioevale, oggi conosciuti soprattutto grazie al magistrale lavoro di Carl Orff che ne musicò alcuni brani per orchestra, coro e tre solisti, traducendo l'atmosfera del Medioevo in pagine facilmente fruibili ad un pubblico più contemporaneo. 

I Carmina Burana sono infatti una delle più importanti espressioni della contaminazione tra poesia e musica del Medioevo. I testi sono intervallati da notazioni morali e didattiche, così come si era soliti fare nelle enciclopedie moralizzanti tipiche del Medioevo. La varietà degli argomenti (religiosi e amorosi, ma anche profani e licenziosi) e delle lingue utilizzate (latino e alto tedesco),     aiutano a comprendere le vicende degli autori, i "clerici vagantes".

Il codice che contiene i componimenti poetici fu concepito secondo un preciso piano strutturale. Tutte le liriche erano destinate al canto, ma gli amanuensi non sempre riportarono le notazioni musicali; tuttavia, non conoscendo nulla sugli strumenti che venivano utilizzati, ampio spazio venne lasciato alla libertà interpretativa dei singoli compositori e musicisti.

www.greenticket.it.), ma   per i cittadini di Vicenza che hanno compiuto 65 anni il Comune ha messo a disposizione duecento biglietti gratuiti (già esauriti).

Per l’occasione, sul palco del Comunale si disporranno il Coro di Vicenza, l’Ensemble Coro Accademia Portogruaro, il Venis Chorus Oderzo, le voci bianche della scuola media "Bizio" di Longare, istruite dal maestro Galvanelli, e i solisti Silvia Dalla Benedetta (soprano), Devis Fugolo (controtenore), Oscar Garrido (baritono) Antonio Rigobello e Giuseppe Zuccon Ghiotto (pianoforte), oltre al Tamittan Percussion Ensemble" (Guido Facchin, Didier Bellon, Cinzia Honnorat, Lino Rossi, Giulio Zanuso). A Giuliano Fracasso il compito di dirigere realtà musicali provenienti da ambienti così eterogenei per un lavoro basato su componimenti poetici anonimi di origine medioevale, oggi conosciuti soprattutto grazie al magistrale lavoro di Carl Orff che ne musicò alcuni brani per orchestra, coro e tre solisti, traducendo l'atmosfera del Medioevo in pagine facilmente fruibili ad un pubblico più contemporaneo. 

I Carmina Burana sono infatti una delle più importanti espressioni della contaminazione tra poesia e musica del Medioevo. I testi sono intervallati da notazioni morali e didattiche, così come si era soliti fare nelle enciclopedie moralizzanti tipiche del Medioevo. La varietà degli argomenti (religiosi e amorosi, ma anche profani e licenziosi) e delle lingue utilizzate (latino e alto tedesco),     aiutano a comprendere le vicende degli autori, i "clerici vagantes".

Il codice che contiene i componimenti poetici fu concepito secondo un preciso piano strutturale. Tutte le liriche erano destinate al canto, ma gli amanuensi non sempre riportarono le notazioni musicali; tuttavia, non conoscendo nulla sugli strumenti che venivano utilizzati, ampio spazio venne lasciato alla libertà interpretativa dei singoli compositori e musicisti.

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