Città di Vicenza

17/02/2009

Variati, sindaco di Vicenza, sulle ronde: “Facciamole con ex carabinieri, poliziotti e finanzieri”

"Le ronde? Quelle di partito mi preoccupano. Ma l'esigenza di presidio del territorio è reale. A Vicenza stiamo pensando di provare a organizzarle chiedendo la disponibilità di ex appartenenti alle forze dell'ordine: carabinieri, poliziotti, finanzieri". La proposta è del sindaco di Vicenza, Achille Variati, che sul tema di stretta attualità individua una terza via tra la posizione della Lega e quella del suo Partito Democratico. L'idea del sindaco del capoluogo berico è stata lanciata in un'intervista a “Il Giornale” oggi in edicola.

"Sono d'accordo con le perplessità avanzate dal governatore del Veneto Giancarlo Galan - spiega Variati - neppure a me piace l'idea di ronde di partito per occuparsi di materie, come l'ordine pubblico, il cui monopolio spetta allo Stato. Ma non condivido neppure l'atteggiamento di chi pensa di poter semplicemente ignorare i problemi: ci sono territori troppo vasti, e socialmente ormai troppo complessi, perché le forze dell'ordine possano con gli attuali insufficienti budget riuscire ad assicurare un presidio sufficiente. E la prima preoccupazione che dobbiamo avere, come amministratori, è quella di proteggere i cittadini e la loro tranquillità, rifiutando l'idea che nelle nostre città si creino zone di extra-territorialità.  A Vicenza, con l'assessore alla sicurezza Antonio Dalla Pozza, abbiamo pensato a una soluzione diversa da quella della retorica leghista, e che attualizza un'idea del sindaco di Montecchio Maggiore Maurizio Scalabrin: provare a coinvolgere le associazioni che rappresentano gli ex appartenenti alle forze dell'ordine. La differenza sarebbe sostanziale - spiega Variati - perché si tratterebbe di servitori dello Stato di grande esperienza, sulle cui motivazioni e modalità d'azione sarebbe la loro stessa biografia a offrire ampie garanzie. Sarebbe un modo - conclude il sindaco di Vicenza - per tornare a mettere le proprie capacità al servizio della comunità, in un momento di particolare tensione sociale. Aiutando ad affrontare un problema vero, ma senza demagogie e senza forzature, con equilibrio".

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