Città di Vicenza

04/02/2009

Nuovo campo di inumazione al cimitero di Maddalene. Tosetto: “Un esempio da seguire”

Il nuovo campo di inumazione del cimitero di Maddalene come modello da seguire per le prossime realizzazioni. Ad affermarlo è l’assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto, soddisfatto in particolare per il risultato estetico raggiunto.

La sostanziale novità rispetto ai cimiteri realizzati negli anni precedenti è la superficie rifinita con un tappeto erboso in zolla, al fine di impreziosirla, ma anche per una questione prettamente funzionale, dato che tale soluzione consente una migliore mineralizzazione del terreno.

Il nuovo campo di inumazione – che ha portato alla realizzazione di 184 fosse su una superficie complessiva di circa 1200metri quadrati - è stato inoltre delimitato da muretti rivestiti in mattoni a faccia vista contornati in alto da pietra d’Istria, per un più gradevole inserimento tra gli edifici per tumulazione già esistenti.

Una doppia rampa pavimentata in masselli autobloccanti, in asse con l’antico nucleo cimiteriale, consente poi l’accesso in quota sia ai piccoli mezzi di manutenzione che a persone con disabilità motoria, le quali possono accedere ai percorsi interni rifiniti appositamente in calcestre.

Come un piccolo giardino, lungo il perimetro interno dei muretti e lungo i percorsi in calcestre, sono state realizzate alcune aiuole per consentire la crescita di una siepe di ligustro e sono stati piantati quattro alberi di malus. Il campo è stato inoltre dotato di due fontanini centrali e di un impianto di illuminazione pubblica con luci segnapassi.

I lavori, progettati dall’ufficio progettazione sostenibile del Comune di Vicenza, sono stati eseguiti dall’impresa Edilstrade di Montebello Vicentino per un costo complessivo di circa 300.000 euro.

“Così come stabilito dalla giunta nello scorso ottobre – aggiunge infine Tosetto – in questo nuovo campo di Maddalene si procederà in via sperimentale alle posa di cippi in marmo come nei ‘cimiteri all’inglese’. In questo modo non saranno le tradizionali lapidi a identificare i defunti, ma sagome in pietra dalle dimensioni standardizzate”.

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