“Vicenza soccorra la Basilica della Natività di Betlemme: il suo tetto sta crollando. Questo è l’appello che mi ha fatto il custode francescano del tempio, padre Pierbattista Pizzaballa, e io intendo, in qualche modo, aiutarlo. Ne ho già parlato questa mattina con il vescovo, ne parlerò al più presto con le forze economiche della città: vorrei che nel 2009, per quanto si tratti di un anno particolarmente difficile, Vicenza trovasse il modo di risollevare le sorti di questo straordinario edificio cristiano in terra palestinese. Un edificio sorto sul luogo della grotta dove è nato Gesù, un tempio di eccezionale valenza simbolica per tutto il mondo. Sarebbe un gesto di pace importante, in una terra lacerata e divisa”.

L’idea lanciata del sindaco di Vicenza, che immagina un aiuto non solo economico, ma anche tecnico, per la messa a punto di un progetto di restauro conservativo da donare ad una realtà che manca di tutto, arriva il giorno dopo il suo ritorno dalla Terra Santa, un viaggio che l’ha particolarmente segnato per il momento nel quale è avvenuto. “Mentre a Gaza infuriava la battaglia, con Flavio Zanonato, sindaco di Padova, abbiamo incontrato il sindaco di Nazareth, israeliano arabo, quello di Betlemme, palestinese cristiano, e il vicesindaco di Gerusalemme, ebreo, tutti convinti, anche in dissenso dai rispettivi governi, che per i loro popoli l’unica via possibile verso la pace sia il dialogo, non la guerra né il terrorismo”.