Città di Vicenza

17/12/2008

Il Comune di Vicenza aderisce alla campagna Fiocco Bianco contro la violenza alle donne

Anche il Comune di Vicenza si schiera in prima linea contro la violenza alle donne. La giunta comunale ha infatti recentemente deliberato di aderire alla Campagna Fiocco Bianco che rappresenta la più vasta azione al mondo condotta da uomini che si impegnano concretamente a porre fine alla violenza dei maschi sulle donne.

Nata nel 1991 da un gruppo di canadesi che avevano deciso di assumersi la responsabilità di esortare gli uomini a parlare di violenza contro le donne e a muoversi in modo attivo a seguito di un inquietante fatto di cronaca che ha visto la strage di 14 studentesse del École Polytechnique di Montreal per mano di Marc Lepine, la campagna consiste nell’indossare appunto un fiocco bianco da parte dei maschi, quale simbolo di un impegno personale a non commettere, a non tollerare e a non rimanere in silenzio rispetto alla violenza contro le donne.

Cristina Balbi, consigliere comunale delegata dal sindaco a seguire l’attività dell’ufficio pari opportunità, è stata la promotrice dell’adesione alla campagna: “E’ un’iniziativa meritevole e una novità culturale importante - sottolinea - perché coinvolge gli uomini in una battaglia che è sempre stata delle donne”.

Considerato che la campagna del fiocco bianco conta sul sostegno volontario e su contributi finanziari di singoli individui e organizzazioni, l’adesione del Comune consiste in un contributo di 300 euro e dà seguito all’ordine del giorno presentato dalla stessa consigliera Balbi nella seduta di consiglio comunale del 27 novembre scorso – due giorni dopo la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne - con cui i consiglieri impegnavano l’amministrazione ad aderire appunto alla campagna, “quale veicolo di cambiamenti positivi per tutti gli uomini e i ragazzi e per rendere il mondo più sicuro per le donne e le ragazze”, e a “promuovere nelle scuole e in tutte le sedi istituzionali e non, azioni positive rivolte alla formazione sul tema della violenza contro le donne”.

“Solo lavorando tutti assieme potremo riuscire a costruire una cultura del rispetto che porti all’integrazione e all’uguaglianza tra uomini e donne – conclude Balbi -. Solo così potremo contribuire ad arginare le mille forme di violenza sulle donne, il basso livello di istruzione ad esse riservato in molte parti del mondo, le discriminazioni occupazionali e i più bassi livelli salariali che spesso le riguardano anche nei Paesi più sviluppati”.

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